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Il fenomeno / Lampedusa e Linosa

Subsahariani salvati dalla nave "Aurora" della Sea Watch, Lampedusa assegnata quale porto sicuro

Sono 85 le persone che sono state sbarcate e portate, dopo un primo controllo sanitario, all'hotspot dell'isola. In mattinata sono giunti altri 24 extracomunitari: i presenti nell'hotspot sono 712

Tornano ad aumentare, dopo che grazie ai trasferimenti su navi quarantena si erano alleggerite, le presenze nell'hotspot di contrada Imbriacola di Lampedusa dove, dopo l'ultimo (in ordine di tempo) approdo, gli ospiti sono saliti a 712. La struttura può ospitare 343 persone. Ai due sbarchi di ieri, uno di 11 e uno di 120, si sono aggiunti, in serata, gli 85 sbarcati dalla nave Aurora e, in ultimo, altri 24 subsahariani. 

Ore 11. Ancora uno sbarco a Lampedusa. Ventiquattro migranti, tutti uomini e di origine subsahariana, sono approdati sulla più grande delle Pelagie a bordo di una motovedetta della Guardia di finanza. L'imbarcazione su cui viaggiavano è stata sequestrata e anche per loro è stato disposto il trasferimento nell'hotspot di contrada Imbriacola. 

Ore 8. Sono sbarcati ieri sera a Lampedusa gli 85 migranti salvati domenica notte da Aurora, la nuova nave di Sea Watch, nella sua prima operazione di soccorso. A lanciare l'allarme per un'imbarcazione in difficoltà, che imbarcava acqua in zona Sar maltese, era stato Alarm Phone. La barca a vela Nadir di Resqship aveva raggiunto per prima la carretta del mare e l'equipaggio aveva lanciato una zattera gonfiabile e i giubbotti di salvataggio. Poco dopo era arrivata Aurora e tutti i naufraghi erano stati portati a bordo. Ieri sera, intorno alle 21.30, è stato autorizzato lo sbarco a Lampedusa.

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Tutti i migranti, di origine subsahariana, dopo un primo controllo sanitario, sono stati condotti nell'hotspot di contrada Imbriacola. "La prima operazione della nostra nuova nave di soccorso Aurora si conclude come sperato: Intervento rapido - persone soccorse - sbarcate in sicurezza", dice l'ong.

"Aurora è la nostra risposta all'abbandono delle persone in difficoltà da parte dell'Europa - ha detto Hannah Wallace Bowman, coordinatrice della ricerca e del salvataggio di Sea-Watch -. Ogni emergenza è una corsa contro il tempo, soprattutto quando gli Stati vengono meno al loro dovere di soccorrere. Aurora continuerà ad aiutare la flotta civile nel Mediterraneo centrale".

(Aggiornato alle ore 11,05)
 

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