Migranti a bordo della Sea Watch 4, i parroci di Licata: "Si presti celermente aiuto"
"È inconcepibile - dicono - che dinnanzi alle forti temperature che mettono a dura prova il fisico, alla malattia che colpisce alcuni ospiti della nave e alla presenza di minori e di donne con neonati, si procrastini la concessione di un porto sicuro"
Sea Watch 4 ormeggiata al porto di Licata, la comunita? ecclesiale manifesta la propria vicinanza ai "molti fratelli e sorelle che sono in totale precarieta? e a rischio".
"E? noto a tutti - dice una nota - che sulla medesima imbarcazione ci sono circa trecento persone, tra cui minori e persone affette da patologie e bisognose di cure".
Per questo i parroci di Licata rivolgono "un accorato e sincero appello alle istituzioni competenti". Chiediamo, a chi ne ha la diretta responsabilita? - continuano - che alle persone che sono a bordo della Sea Watch 4, venga celermente garantita la possibilita? di essere ascoltate e di essere accolte in condizioni decorose. E? impensabile che ancora oggi si debba assistere, impotenti, al ripetersi di scenari offensivi della dignita? della persona umana. Fino a quando? E? inconcepibile che dinnanzi alle forti temperature che mettono a dura prova il fisico, alla malattia che colpisce alcuni ospiti della nave e alla presenza di minori e di donne con neonati, si procrastini la concessione di un porto sicuro. Auspichiamo che la nostra voce venga accolta e si giunga a soluzioni sagge e rispettose dell’indiscutibile valore della persona umana".