"Promettevano assunzioni alle Poste in cambio di soldi", falsa partenza del processo
Il giudice Alberto Davico non potrà presiedere il collegio perchè si è occupato del caso in qualità di gip: un'imputata chiede di patteggiare
Il giudice Alberto Davico che avrebbe dovuto presiedere il collegio si è dichiarato incompatibile perché si era già espresso su misure cautelari riguardanti questa vicenda e così è stato assegnato a un altro collegio il processo su presunte false assunzioni a Poste Italiane in cambio di denaro.
La notizia è riportata oggi sul Giornale di Sicilia. Gli imputati sono Alfonso Caruana, di 44 anni, di Ribera, sottoposto agli arresti domiciliari, e Pasqualina Serpico, di 49, di Castelvetrano. Sono difesi, rispettivamente, dagli avvocati Giovanni Vaccaro e Marco Campagna.
Nella vicenda risultano coinvolti anche Sylvia Adamczyk, di 47, polacca, difesa dall’avvocato Antonino Tornambè, per la quale il giudice dovrà pronunciarsi sull’istanza di patteggiamento avanzata dalla difesa, e Antonina Campisciano, di 44, di Ribera, difesa dagli avvocati Giovanni Vaccaro e Giovanni Vassallo, che ha chiesto il giudizio abbreviato.
Alcune delle presunte vittime hanno annunciato che si costituiranno parte civile con l'assistenza dell'avvocato Graziella Vella.