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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Sciacca

Relitto nel mare di Sciacca, scheda tecnica e storia del "Savoia - Marchetti"

Scheda tecnica e storia del "Savoia Marchetti 79", ritrovato nel mare di Sciacca anche grazie al libro "L'aeroporto fantasma" di Nicola Virgilio

Scheda tecnica e storia

L’aereo "Savoia-Marchetti 79" Sparviero era un trimotore ad ala bassa multiruolo, inizialmente progettato come aereo da trasporto civile veloce. Costruito in legno, tela e metallo, si riconosceva per la tipica “Gobba” dietro l’abitacolo che gli valse il nomignolo di “Gobbo maledetto”. Fu impiegato per la prima volta nella guerra civile spagnola.

Nella Seconda guerra mondiale venne utilizzato dalla Regia aeronautica in tutto il teatro del  Mediterraneo prima come bombardiere e dopo, con maggiore efficacia, come aereo silurante. Il S.M.79 in particolare fu attivo con il 30º Stormo, con l'87º Gruppo, di base a Sciacca, con la 192ª e 193ª Squadriglia, oltre al 90º con la 194ª e 195ª Squadriglia, e il 108º 109º Gruppo dalla base di Castelvetrano per le missioni notturne.

La base militare di Sciacca era così ben mimetizzata tra gli alberi d’ulivo, che difficilmente poteva essere localizzata dagli aerei nemici. Infatti non fu mai bombardata.
Nell’agosto 1942 scatta l'operazione navale alleata “Pedestal”, che vede impegnati anche gli S.M.79 in una grande offensiva ai convogli inglesi diretti verso l’isola, con i Gruppi 30º e 32º dalla Sicilia e i siluranti del 132º dall'isola di Pantelleria e 105º e 130º dalla Sardegna.

>> Le immagini subacquee del relitto <<

Il "Savoia Marchetti 79" ritrovato nel mare di Sciacca anche grazie al libro “L’aeroporto fantasma” di Nicola Virgilio

Era il 14 agosto 1942 il velivolo Savoia Marchetti con al comando del pilota Ten. Alfonso Battistini, cade a poche miglia nel mare di Sciacca. Da un libro scritto da Nicola Virgilio si legge la tragica sorte che toccò al pilota della 56 Squadriglia abbattuto con tutto il suo equipaggio, Battistini incaricato di perlustrare la zona di mare antistante Pantelleria, decollò quel fatidico 14 agosto del 1942 dall’aeroporto di Sciacca.

La sfortuna volle che i caccia Bf 109 del JG 53 Pik Ass, presenti in zona,  rientrassero alla propria base per mancanza di carburante, mentre i Macchi 202 dei comandanti Remondino e Fanali risultavano impegnati in azioni contro il naviglio nemico. Gli inglesi con gli Spitfire e i bimotori Beaufighter dotati di radar, localizzarono il solitario Savoia Marchetti 79 e come degli avvoltoi ci si avventarono contro.

Il pilota Zaccardelli ebbe appena il tempo di rispondere all’attacco con le armi di bordo, quando un Beaufighter del 235 Squadron, con i suoi micidiali cannoncini da 20 mm, colpì il velivolo italiano, facendolo precipitare in mare.

Sciacca, rinvenimento del Savoia Marchetti

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