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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Il certificato verde

I tre tipi di green pass e le novità sulla scadenza

Il governo ha aggiornato le regole valide per accedere a vari luoghi e attività. E studia l'ipotesi di allungare la durata del certificato verde oltre i sei mesi per chi ha fatto la terza dose. Cosa potrebbe cambiare?

Green pass base, super o rafforzato, mega o con booster rilasciato a chi ha ricevuto anche la terza dose di vaccino. Al momento in Italia esistono tre tipi di certificato verde Covid-19. Tutti i green pass sono emessi dalla piattaforma nazionale del ministero della Salute, in formato digitale e stampabile, e contengono un QR code per verificarne l'autenticità e la validità. I pass si distinguono però per i motivi per i quali vengono rilasciati e per le attività che consentono di svolgere a chi ne è in possesso. Cerchiamo di fare un po' di ordine, dopo che il governo ha aggiornato le regole per l'accesso a vari luoghi e attività.

I tre tipi di green pass e le regole del governo

Il green pass base è stato il primo ad essere introdotto. Si ottiene con la vaccinazione, la guarigione da non più di sei mesi o l'esito negativo di un test molecolare nelle ultime 72 ore o antigenico rapido nelle 48 ore precedenti. È richiesto a tutti i lavoratori e da qualche giorno serve anche per accedere ai cosiddetti servizi della persona - come parrucchieri, barbieri e centri estetici - oltre che per visitare una persona in carcere.

Dal 1° febbraio, il certificato base servirà inoltre per accedere a uffici pubblici, poste e banche, e per entrare nella maggior parte dei negozi, salvo quelli considerati essenziali. In quest'ultima lista rientrano i supermercati, i negozi di alimentari, di articoli medicali o igienico-sanitari, oltre che quelli per gli animali domestici, farmacie, parafarmacie, edicole, benzinai, ottici e mercati all'aperto. Senza il pass si potrà andare inoltre negli uffici delle forze di polizia e in quelli delle polizie locali per denunciare un reato o chiedere un intervento a tutela dei minori.

Il super green pass o green pass rafforzato, invece, si ottiene solo con la vaccinazione o la guarigione. Dallo scorso 10 gennaio è obbligatorio per accedere a moltissimi luoghi, come musei, mostre e ristoranti (sia all'aperto che al chiuso), per entrare negli alberghi, per assistere a competizioni sportive e spettacoli al chiuso o all'aperto, per usare mezzi di trasporto pubblici e per partecipare a feste, fiere e congressi. Questo tipo di certificato è richiesto anche per accedere a piscine, centri natatori, centri benessere anche all'aperto, nonché agli impianti sciistici.

Avere il super green pass significa continuare a condurre una vita piuttosto normale anche se si vive in una regione in zona arancione. In questo caso, infatti, le restrizioni si applicano solo alle persone che non hanno il green pass rafforzato o che hanno quello base. Le prime possono spostarsi verso un altro comune o un'altra regione "solo per lavoro, necessità, salute o per servizi non sospesi ma non disponibili nel proprio comune". Chi, invece, ha solo il green pass base non può accedere ai negozi nei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi, a meno che non si tratti di servizi essenziali. A partire dal 15 febbraio, il super green pass sarà inoltre richiesto a tutti i lavoratori del settore pubblico e privato a partire dai 50 anni di età. Il governo ha infatti introdotto l'obbligo della vaccinazione per chi ha superato questa soglia.

E veniamo al terzo tipo di certificato, il green pass booster o mega green pass, rilasciato a chi ha ricevuto anche la terza dose di vaccino. Dallo scorso 30 dicembre e fino al prossimo 31 marzo 2022 solo chi ne è munito può accedere alle strutture residenziali, socio-assistenziali, socio-sanitarie e hospice per far visita a un familiare o un amico. Il governo ha specificato che chi non ha ancora fatto la dose di richiamo potrà utilizzare il green pass da ciclo vaccinale primario completato o da guarigione, ma dovrà presentare contestualmente un documento, cartaceo o digitale, di un test antigenico rapido o molecolare che attesti l'esito negativo al Sars-Cov-2, eseguito nelle 48 ore precedenti.

Un discorso a parte vale per coloro ai quali non è richiesta la certificazione verde, ovvero i bambini sotto i 12 anni, persone che per motivi di salute sono state esentate dalla vaccinazione, cittadini che hanno ricevuto il vaccino ReiThera (una o due dosi) nell'ambito della sperimentazione Covitar fino al 31 gennaio 2022 e persone in possesso di un certificato di vaccinazione anti Sars-Cov-2 rilasciato dalle competenti autorità sanitarie della Repubblica di San Marino, fino al 28 febbraio 2022. Se si rientra in una di queste quattro categorie, è possibile usufruire delle attività e dei servizi per i quali è richiesto il green pass rafforzato anche se non se ne è in possesso.

La scadenza del green pass con terza dose: due ipotesi

In queste ore il governo sta ragionando su una proroga oltre i sei mesi della scadenza del green pass per chi ha fatto la terza dose. E sul tavolo ci sono anche i nodi della minore durata del certificato rispetto ai nove mesi di altri Paesi europei e dell'obbligo di tampone per chi arriva in Italia, anche con la terza dose. In tal senso, dalle regioni è arrivato un grido d'allarme per le ripercussioni sul turismo. A sbloccare in parte la situazione potrebbe essere una raccomandazione che martedì approderà sul tavolo del Consiglio affari regionali dell'Ue. Alle persone con vaccinazione completa, guarite dalla malattia o con un test negativo, non potranno essere imposti nuovi tamponi o quarantene, indipendentemente dalla situazione epidemiologica del loro Paese di origine, si legge in una bozza del documento.

La questione della scadenza del pass con terza dose è di una certa urgenza. Al momento circa la metà della popolazione del Paese (30.686.697 persone, per la precisione) ha fatto il booster. Dal 1° febbraio la durata del certificato verde diminuirà da nove a sei mesi (dopo che il 15 dicembre 2021 c'era stato un primo taglio da dodici a nove mesi). Calcolando che la somministrazione del booster è partita a metà settembre, a metà marzo ci saranno i primi italiani col pass scaduto nonostante abbiano fatto tre dosi e non ci sia, al momento, alcuna indicazione riguardo a un'eventuale quarta dose.

Il coordinatore del comitato tecnico scientifico Franco Locatelli, intervistato su Skytg24, ha detto che questo tema "non è ancora stato portato all'attenzione del Cts, ma non posso escludere che lo sarà nei prossimi giorni. La protezione della dose booster aumenta significativamente la protezione rispetto al ciclo vaccinale primario". Per questo, "una maggiore durata del certificato potrebbe a breve essere discussa". C'è ancora qualche settimana di tempo per una decisione. E ci sono due ipotesi, al momento: estendere la validità del green pass da sei a nove mesi per chi ha ricevuto la terza dose di richiamo, oppure eliminare la scadenza per i trivaccinati, rendendo di fatto la durata del pass illimitata, indefinita.

(fonte Today.it)

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