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Mercoledì, 24 Aprile 2024
L'emergenza / Porto Empedocle

Quattro bare bianche sul molo di Porto Empedocle, il prefetto: "Non è facile essere qui, da marzo abbiamo numeri stratosferici"

Silvio Cuffaro: "Noi facciamo il possibile, ma l'Europa dov'è?", Antonio Palumbo: "Queste vittime siano dei fantasmi e perseguitino tutti coloro che dicono che non si deve accogliere"

Sono quattro le bare bianche - delle due gemelline di 20 giorni morte per ipotermia durante la traversata e dei bambini, di 2 anni e 10 mesi Alina e Mael, uccisi dall'incendio divampato sul barchino con il quale viaggiavano - sbarcate sul molo di Porto Empedocle. Assieme ai piccoli e canditi feretri anche quello di una donna. Collocati sulla banchina, fra lo strazio dei genitori delle due piccine e del fratellino di 4 anni, i sindaci di Agrigento, Raffadali, Porto Empedocle, Favara e Joppolo Giancaxio hanno deposto dei mazzi di fiori. Presente anche il prefetto Maria Rita Cocciufa. Tutti, in silenzio, hanno pregato per le vittime di quella che è una catena infinita.

Il prefetto: "Cercheremo di aiutare i genitori delle gemelline" 

"E' da marzo che abbiamo numeri stratosferici di arrivi. Non ci possiamo consentire mai di abbassare la guardia, è un fenomeno che va governato. E i flussi, complici le condizioni del mare, proseguono anche in questo periodo dell'anno, con numeri più che importante. Abbiamo al momento 1.500 persone all'hotspot di Lampedusa. E si tratta di nuclei familiari, minori, bambini". Lo ha detto il prefetto di Agrigento, Maria Rita Cocciufa, sul molo di Porto Empedocle dove sono state sbarcate, dal traghetto di linea, le 5 salme - 4 di bambini - di migranti che hanno perso la vita tentando di raggiungere le Pelagie. "I trasferimenti dei migranti ospiti dell'hotspot si danno ogni giorno - ha aggiunto il prefetto - . Ma ne arrivano più di quanti riusciamo a trasferirne. Tutta la provincia è sotto stress, abbiamo 18 Caf pieni, così come lo sono anche le strutture per minorenni. E' molto complicato e dobbiamo lavorare su mille fronti". Il prefetto, al solo vedere le bare bianche, ha fatto fatica a trattenere l'emozione. "E' straziante, è straziante tutto questo - ha concluso - . Cercheremo, per quanto possibile, di aiutare la mamma, il papà e il fratellino di 4 anni delle due gemelline. In attesa che ottengano la protezione, verranno sistemati in una struttura di Agrigento che è vicina a Raffadali. Voglio ringraziare tutte le amministrazioni comunali per la disponibilità data alle sepolture, non è facile. I cimiteri sono pieni un po' ovunque, ma tutti sono dal cuore grande in queste drammatiche circostanze".  

Il sindaco di Raffadali: "Dov'è l'Europa?"

"Stiamo facendo solo il nostro dovere nei confronti di persone che cercavano una vita migliore e invece hanno trovato la morte . Raffadali, nel suo cimitero, ospiterà le due piccine di 20 giorni morte durante la traversata, ma anche una donna recuperata cadavere davanti a Lampedusa". Lo ha detto il sindaco di Raffadali Silvio Cuffaro arrivando a Porto Empedocle dove attraccherà il traghetto con a bordo 110 migranti trasferiti dall'hotspot e 5 bare di altrettanti migranti. "Daremo, laddove possibile, anche conforto alla mamma, al papà e al fratellino delle gemelline - ha aggiunto Cuffaro - . Noi facciamo il possibile, ma l'Europa dov'è? Vengano fatti investimenti nelle loro terre per dare un futuro a queste persone che se devono scegliere fra morire di fame o rischiare durante il viaggio della speranza, rischiano appunto di tentare. Nessuno vuole abbandonare il proprio Paese. Basta, basta, basta - sbotta Cuffaro - . Siamo disponibili, ma siamo l'ultimo anello di una lunga catena. Ho ammirato Salvini quando, anni fa, ha detto che bisognava aiutarli nel loro Paese. Non ho visto niente però, partivano prima e partono, con tutte le tragedie che ne conseguono, ancora adesso. Adesso, Salvini è di nuovo ministro. Cosa pensa di fare?".

E' arrivato un nuovo nulla osta: salgono a 5 le bare di migranti che lasciano Lampedusa

Il sindaco di Favara: "Le vittime siano fantasmi e perseguitino tutti coloro che dicono che non si deve accogliere"

"Le comunità agrigentine sono sempre pronte ad accogliere. E' un obbligo morale. Parliamo sempre di emergenza immigrazione, emergenza, emergenza, ma ci ritroviamo ogni anno a piangere centinaia di vittime e ci danno una sensazione di dolore enorme quando vediamo le bare di bambini o giovanissimi. E' l'ora di finirla con questa storia delle emergenze e non possiamo non far finta di non vedere che ci sono persone, dall'altra parte del mondo, che soffrono e noi continuiamo a chiudere le porte dell'Europa che spesso sta bene proprio sulle loro spalle". Lo ha detto il sindaco di Favara, Antonio Palumbo, sul molo di Porto Empedocle dove sono state sbarcate le cinque bare di migranti che hanno perso la vita mentre erano in viaggio verso Lampedusa. "Queste tragedie non insegnano niente, facciamo sempre gli stessi ragionamenti - ha aggiunto Palumbo - . Ci commuoviamo, ma poi non si fa niente per risolvere veramente questi problemi. Queste vittime devono essere dei fantasmi che perseguitano tutti quelli che dicono di non accogliere e si permettono di far morire la gente in mare. E' uno schifo che non può andare avanti". 

Don Giuseppe Cumbo: "Vengano regolarizzati i flussi migratori"

"Situazioni come queste ci spingono a chiedere che vengano regolarizzati i flussi migratori, per evitare che tragedie come queste continuino a consumarsi nel mar Mediterraneo". Lo ha detto, guardando le cinque bare di migranti, quattro delle quali bianche, schierate sul molo di Porto Empedocle, don Giuseppe Cumbo, il vicario generale della Curia. L'arcivescovo di Agrigento, monsignor Alessandro Damiano, è invece a Lampedusa.  

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