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Giovedì, 28 Marzo 2024
Immigrazione / Lampedusa e Linosa

Sbarco di 280 migranti a Lampedusa: tre morti sulla "carretta" e altri quattro sono spirati prima di arrivare sulla terraferma

Tutti sarebbero morti per ipotermia, a soccorrere il barcone a circa 24 miglia dalla costa sono state le motovedette della Guardia costiera e della Guardia di finanza. Alcuni, dopo un primo triage sanitario direttamente a molo Favarolo, sono stati portati al Poliambulatorio dell'isola: le loro condizioni di salute non sono buone e, al momento, vengono sottoposti a visite ed accertamenti

Tre cadaveri sono stati trovati sul barcone, dai militari della Guardia di finanza e della Capitaneria di porto, al momento del soccorso. Altri quattro migranti sono morti poco prima di arrivare sulla terraferma. Tutti sarebbero deceduti per ipotermia. Salgono a sette le vittime - e sono tutti giovani bengalesi - dello sbarco di 280 persone a Lampedusa. Il barcone era stato avvistato a circa 24 miglia dalla costa di Lampedusa quando è scattato il soccorso. Dopo il  trasbordo dei migranti, l'imbarcazione su cui viaggiavano è stata  lasciata alla deriva. La maggior parte dei 280 è risultata essere proveniente dal Bangladesh e dell'Egitto. 

Il barcone era partito da due, massimo tre, giorni da un porto della Libia. Lo stanno accertando i poliziotti della Questura di Agrigento che, 365 giorni l'anno, sono presenti all'hotspot di contrada Imbriacola. 

Alcuni dei migranti sbarcati, dopo un primo triage sanitario direttamente a molo Favarolo, sono stati portati al Poliambulatorio dell'isola: le loro condizioni di salute non sono buone e, al momento, vengono sottoposti a visite ed accertamenti da parte dei medici della struttura sanitaria.  

Giovani bengalesi morti assiderati, la Procura apre un'inchiesta

I 280 sono stati portati all'hotspot di contrada Imbriacola dove erano già presenti 365 ospiti. Sono 84 i minori non accompagnati che sono stati imbarcati, lasciandosi alle spalle l'hotspot di Lampedusa, sul traghetto di linea che giungerà in serata a Porto Empedocle. Previsto, per oggi, non appena la nave quarantena riuscirà ad attraccare a Cala Pisana, il trasferimento di altri 136 ospiti della struttura di primissima accoglienza dove dovrebbero rimanere 425 ospiti a fronte di una capienza prevista per 250 persone.

"Ancora una tragedia, ancora una volta piangiamo vittime innocenti. Qui continuiamo a fare la nostra parte tra mille difficoltà, nonostante il governo italiano e l'Europa sembrino aver dimenticato Lampedusa e i lampedusani. Ma non possiamo andare avanti da soli ancora per molto". Lo ha detto il sindaco di Lampedusa, Totò Martello. 

“Anche il problema delle migrazioni non si risolverà se non ci si mette in ascolto delle storie drammatiche di chi fugge da guerra, fame, violenze”. Lo ha sottolineato, appena ieri, il  Papa nel messaggio per la Giornata mondiale delle Comunicazioni  sociali."Anche la realtà delle migrazioni forzate – ha scritto il pontefice - è una problematica complessa e nessuno ha la ricetta pronta per risolverla. Ripeto che, per vincere i pregiudizi sui migranti e sciogliere la durezza dei nostri cuori, bisognerebbe provare ad ascoltare le loro storie. Dare un nome e una storia a ciascuno di loro. Molti bravi giornalisti lo fanno già. E molti altri vorrebbero farlo, se solo potessero. Incoraggiamoli! Ascoltiamo queste storie! Ognuno poi - osserva il pontefice - sarà libero di sostenere le politiche migratorie che riterrà più adeguate al proprio Paese. Ma avremo davanti agli occhi, in ogni caso, non dei numeri, non dei pericolosi invasori, ma volti e storie di persone concrete, sguardi, attese, sofferenze di uomini e donne da ascoltare". 

(Aggiornato alle ore 12,30)

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