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Cronaca Lampedusa e Linosa

Sbarchi "fantasma", riprendono gli approdi e ricomincia la conta: bloccati 19 tunisini

Sei sono stati fermati direttamente sull'arenile, altri 13 invece erano ancora su una microscopica imbarcazione che stava facendo rotta verso la costa

La conta ricomincia. Calmatosi il vento e dunque il mare, tornano a registrarsi gli sbarchi. Tre, due dei quali "fantasma", quelli verificatisi nelle ultime ore. Non soltanto Licata, ma anche Lampedusa dove, nella notte fra mercoledì ed ieri, i carabinieri hanno ritrovato a Cala Galera sei tunisini. Erano appena sbarcati. Incagliato fra gli scogli, c'era anche un piccolissimo natante: tre metri, forse quattro.

Una motovedetta dei militari dell'Arma - sempre durante la notte - è riuscita, prima che un altro gruppo giungesse a Lampedusa, ad intercettare un'altra microscopica imbarcazione con a bordo altri 13 tunisini. I due gruppi sono stati naturalmente portati all'hotspot dell'isola. I 19 tunisini sono stati tutti sottoposti alle visite mediche e, naturalmente, identificati.

A Licata, intanto, ieri, per tutta la giornata sono andate avanti le ricerche: sia via mare che via terra. Lungo la statale 115 ed in tutta l'area immediatamente limitrofa, sono state effettuate perlustrazioni e ricerche da parte dei carabinieri e della polizia di Stato. Il Circomare della Guardia costiera di Licata ha effettuato su un raggio di otto, nove miglia dal punto di rinvenimento del barcone arenato dei controlli mirati con una motovedetta.

I racconti dei tunisini: "Abbiamo pagato mille euro, vogliamo andare in Germania ed in Francia"

Si cercava, di fatto, la "nave madre". Secondo la Guardia costiera, infatti, quel "barchino" - quello giunto a Licata - non poteva certamente attraversare il canale di Sicilia. E l'ipotesi investigativa della "nave madre" ciclicamente ritorna.

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