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Incidente probatorio / Santa Elisabetta

Neonata morta per un difetto cardiaco non diagnosticato? Periti scagionano due medici

Il decesso della bimba è avvenuto dopo 13 giorni dalla nascita. Gli specialisti del giudice: "Esito sarebbe stato uguale perchè era una patologia particolarmente aggressiva"

"La patologia era di una forma particolarmente aggressiva; di conseguenza, anche qualora la condotta dei sanitari avesse consentito alla piccola di essere sottoposta a intervento chirurgico, non è possibile sostenere con elevata probabilità che sarebbe stato possibile evitarne il decesso". 

I periti del giudice escludono che, dietro la morte di una bambina, avvenuta tredici giorni dopo la nascita, ci sia una responsabilità dei sanitari.

Sotto inchiesta, per l'ipotesi di reato di omicidio colposo, due medici neonatologi dell'ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento. La piccola, figlia di una coppia di trentenni di Santa Elisabetta, morì il 29 settembre del 2020 a distanza di meno di due settimane dalla nascita. Ai due medici, che hanno nominato come difensori gli avvocati Silvio Miceli e Barbara Garascia, si contestano delle negligenze innanzitutto relative all'omessa diagnosi della patologia congenita di cui era affetta la bambina.

La diagnosi di grave insufficienza mitralica, secondo l'ipotesi accusatoria del pm Elenia Manno avvalorata da una consulenza di parte, sarebbe stata suggerita dalle difficoltà della piccola ad alimentarsi e dai continui rigurgiti. Al contrario la piccola sarebbe stata dimessa con la prescrizione di un controllo settimanale "omettendo del tutto - è l'atto di accusa - di monitorare l'andamento dell'insufficienza mitralica congenita e quindi di approntare un adeguato supporto farmacologico o, in extremis, un intervento chirurgico in un centro specialistico di riferimento".

Il giudice Francesco Provenzano, per fare luce sul caso sollevato dai genitori del piccolo attraverso il loro legale Francesco Carrubba, ha quindi deciso di disporre una perizia ovvero dare incarico a tre medici per risolvere il contrasto fra i consulenti di procura e difesa che giungono a conclusioni opposte.

Il medico legale Antonio Guajana, il cardiologo pediatrico Calogero Comparato e il neonatologo Salvino Vitaliti hanno riferito in aula, in occasione dell'incidente probatorio, quindi in contraddittorio fra le parti, quanto scritto nella loro relazione che, in sostanza, scagiona i medici. L'inchiesta, alla luce di questi sviluppi, potrebbe andare verso l'archiviazione. 

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