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Cronaca

Positivo al test della cannabis dopo incidente stradale, assolto trentenne

Al pronto soccorso era stato sottoposto all'esame delle urine. Il giudice: "Nessuna prova che non risalisse a diversi giorni prima"

Positivo al test sull'uso di cannabis dopo un incidente stradale viene assolto dall'accusa di guida in stato di alterazione da droghe perchè "non c'è prova dal semplice esame delle urine che il consumo fosse avvenuto a ridosso dell'incidente". 

Con questa motivazione il giudice monocratico Katia La Barbera ha scagionato Stefano Parrino, 30 anni, di Santa Elisabetta denunciato dai carabinieri in seguito a un incidente avvenuto al Quadrivio Spinasanta, nel capoluogo, il 21 settembre del 2017. Il giovane, alla guida di una Volkswagen Golf, nel tentativo di svoltare entrò in collisione con una Hyundai Matrix guidata da una donna.

I carabinieri, intervenuti subito dopo, lo avevano invitato a sottoporsi a dei controlli in ospedale e, in particolare, dal test dell'urina era emersa la presenza di tracce di cannabis. Il giovane si era giustificando dicendo di avere fumato uno spinello molte settimane prima ovvero la sera di Ferragosto.

Il difensore, l'avvocato Giuseppe Barba, ha sostenuto che "dall'esame dell'urina non poteva arrivare alcuna certezza riguardo ai tempi dell'assunzione di cannabis e che nè i carabinieri nè i medici del pronto soccorso avevano rilevato alcun segnale di alterazione". Tesi che è stata recepita dal giudice.

Il pubblico ministero Antonella Carrozzieri, al contrario, aveva chiesto la condanna a 8 mesi di arresto e 2.000 euro di ammenda. 

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