Tra promesse e grazie ricevute, grandi e piccoli "abbracciano" San Calogero
La giornata dei fedeli è iniziata di buon mattino, infatti il santuario ha aperto le porte alle 5, la prima santa messa dedicata ai pellegrini ha preso il via alle sei
Agrigento torna ad "abbracciare" San Calogero. Prima domenica di festeggiamenti in onore del santo nero, il più amato degli agrigentini. La folla ha accompagnato con gli applausi l’uscita del simulacro, chi dalla finestra della propria abitazione e chi – come ogni anno – ha sfidato il caldo torrido, aspettando il santo in piedi.
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Il pane lanciato dai fedeli, i coriandoli con su scritto “San Calogero”, ma anche la faccia incuriosita dei turisti: la domenica ha preso inizio tra tradizione e religione. Il sottofondo è stato dettato ancora una volta dai “Tammurinara di Girgenti”, ed anche dall’urlo dei fedeli portatori, tutto questo è San Calogero, una festa che appassiona grandi e piccoli.
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La giornata dei fedeli è iniziata di buon mattino, infatti il santuario ha aperto le porte alle 5, la prima santa messa dedicata ai pellegrini ha preso il via alle sei. Da lì in poi è stato un susseguirsi di preghiere e promesse, ma anche ringraziamenti per la grazia ricevuta. Il santo nero è stato preso d'assalto, in decine hanno voluto baciare il simulacro.
In occasione dei festeggiamenti, anche delle misure di prevenzione straordinarie. La folla si è snodata per le vie del centro città. San Calogero percorrerà la via Atenea ma anche la tradizionale “acchianata di via Porcello”, un percorso stretto e ripido reso suggestivo dalle grida dei portatori. La processione serale prenderà il via alle 20 e 30, quando il simulacro partirà da porta Addolorata, alle 23 i giochi pirotecnici ed alle 24 la chiusura del santuario.