Rubano foto social di una commerciante e le pubblicano su un sito pornografico: 40enne denuncia
Fra angoscia, preoccupazione e rabbia, la donna si è rivolta alla polizia Postale. Oltre alle immagini sono state utilizzate anche le sue generalità
Rubano le foto che una quarantenne agrigentina ha postato su Instagram e le inseriscono in un sito di incontri e pornografia. Ma fanno ancora di più perché oltre alle foto della donna sono state utilizzate anche le sue generalità: nome e cognome per esteso. Chi segue il sito internet o chi ha ricevuto il link si è imbattuto nelle fotografie della quarantenne, collocate assieme ad altre di donne nude o in pose oscene: veri e propri clic pornografici. Se è vero, come è vero, che i reati sul web sono in aumento – e lo dimostrano anche i numeri forniti di recente dalla Questura di Agrigento -, è purtroppo anche vero che accadono, e anch’essi sono frequenti, episodi di furti di identità. Situazioni che, inevitabilmente, non possono che danneggiare le vittime: gente che non sa nulla e non c’entra assolutamente nulla. Gente che semplicemente utilizza i social.
Inevitabilmente, fra angoscia, preoccupazione e rabbia, la quarantenne – una esercente commerciale della città dei Templi – s’è rivolta alla polizia Postale ed ha formalizzato una denuncia, a carico di ignoti, per furto di identità. Adesso spetterà agli agenti della Postale provare, laddove possibile, a tracciare la strada investigativa per giungere all’identificazione del balordo che si è appropriato ed ha utilizzato le fotografie della donna. Degli scatti che non hanno nulla di osceno, ma che sono stati appunto piazzati in un sito pornografico e di incontri. E di fatto la donna è diventata, suo malgrado, protagonista di questo sito internet pornografico.
Naturalmente, la donna non ha scoperto tutto subito. E non è chiaro, né forse potrà esserlo senza che l’attività investigativa progredisca, da quanto tempo le sue fotografie erano collocate su quel sito. Venuta a sapere – non è stato reso noto come – che i suoi clic erano proprio su quel sito, la quarantenne agrigentina ha stampato le prove di quanto stava avvenendo alle sue spalle e s’è, appunto, recata alla polizia Postale.
Non soltanto truffe o frodi online dunque. E nemmeno tentativi di adescamento di minorenni o del sempre più frequente phishing. Ma purtroppo anche casi di questo genere che, inevitabilmente, oltre a turbare la serenità di una persona, possono anche – e pesantemente – danneggiarne l’esistenza.