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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Canicattì

Da trent'anni conserva l'auto di Livatino, l'anziano "custode": "Fu suo padre a consegnarmela"

Angelo Terrana, 91 anni e mezzo, ha affidato adesso la Ford Fiesta amaranto ai carabinieri. Il mezzo sarà in esposizione fino a domani sera presso il centro culturale "San Domenico"

“Unni la mettinu? Unni la mettinu? (Dove la mettono? ndr.) Non è che la toccano tutti ora!”. Angelo Terrana, 91 anni e mezzo, custode di quello che è il simbolo del martirio del giudice Rosario Angelo Livatino, la Ford Fiesta amaranto, accompagnato da figli e nipoti è giunto al centro culturale San Domenico, in piazza Dante a Canicattì, a piedi.

S’è seduto ed ha atteso l’arrivo dell’utilitaria – scortata dalle gazzelle dei carabinieri del Nor della compagnia di Canicattì – che fino a poco prima era stata nel suo garage. Apprensione e preoccupazione hanno contrassegnato la mattinata dell’anziano pensionato canicattinese che si è tranquillizzato soltanto quando ha visto sistemare nel cortile del centro culturale “la macchina di Rosario” e quando ha visto che sono stati sistemati dei cordoni di protezione affinché non ci si avvicinasse molto alla Ford Fiesta.

"Dopo qualche anno che è morto Rosario, suo padre mi ha detto: ‘Ti passiamo a nome tuo la macchina, ma ci devi condurre con l’auto di mio figlio’. Io non ho mai avuto il coraggio e gli ho detto chiaramente: ‘Io con la macchina di Rosario non ci cammino’ – ha raccontato un lucidissimo Angelo Terrana - . Poi mi hanno detto che la macchina doveva essere rottamata e così è stato, la carcassa è stata affidata dalla Questura di Agrigento all’avvocato Livatino (il padre del giudice ndr.) e lui l’ha data a me”.

L'intervista al custode dell'auto di Livatino: "Non l'ho mai guidata"

Il mezzo oggi, dopo trent'anni, è tornato ad attraversare la città anche se su un carro attrezzi. L’auto, dichiarata bene d’interesse culturale nel 2017, è stata affidata ai militari dall’anziano, Angelo Terrana, 91 anni, a cui è stata lasciata in eredità dal papà del giudice. Un canicattinese, molto vicino alla famiglia Livatino, che l’ha parzialmente restaurata e l’ha tenuta fino ad ora gelosamente custodita in un garage, che in origine era proprio dei Livatino, che si trova alle spalle della casa del giudice-beato.

A mobilitarsi per fare in modo che l’intera provincia di Agrigento, ma anche gli abitanti dell’isola, potessero vedere quella piccola utilitaria, quotidianamente utilizzata dal giudice per fare la spola fra Canicattì e il tribunale di Agrigento, è stato il comandante della compagnia dell’Arma, il capitano Luigi Pacifico.

Questa straordinaria una reliquia civile, da stamattina, nell’ambito del Festival della Legalità - Collegamenti verrà esposta nel cortile del centro culturale San Domenico. Il bene rimarrà visibile fino alle 19 di domani.

L'auto di Rosario Livatino torna a Canicattì

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