La rivolta nel centro di accoglienza, quattro condanne per direttissima
Il giudice, però, esclude il reato di sequestro di persona: i quattro stranieri tornano in libertà ma per due è stata già revocata l'accoglienza
Il giudice monocratico del tribunale di Agrigento, Ornella Zelia Maimone, ha condannato per direttissima i tre nigeriani e il gambiano arrestati il 9 ottobre con l'accusa di sequestro di persona ai danni degli operatori della struttura dove erano ospitati. L'accusa di sequestro di persona, tuttavia, e' stata riqualificata in violenza privata. Tre di loro sono stati condannati per questo reato a due mesi e venti giorni di reclusione. Al quarto, che rispondeva anche di resistenza a pubblico ufficiale perche' avrebbe tentato di impedire ai poliziotti di eseguire il loro arresto, sono stati inflitti sei mesi.
In quattro hanno scelto il giudizio abbreviato
I quattro imputati, difesi dagli avvocati Giuseppe Bongiorno e Barbara Garascia, si sono giustificati dicendo che stavano solo protestando per il mancato pagamento del pocket money. La prefettura, come aveva annunciato poche ore dopo l'arresto il ministro dell'Interno Matteo Salvini, per due di loro ha revocato le procedure dell'accoglienza.