Cittadino denuncia ritardi per una risonanza magnetica, la replica dell’Asp: “Tempi ragionevoli”
Il direttore del Dipartimento di scienze radiologiche Angelo Trigona precisa che sono operativi 4 macchinari negli ospedali del territorio provinciale
Aspettare fino a novembre, oppure pagare novanta euro per sottoporsi immediatamente all'esame. E' questa la scelta dinnanzi alla quale si è trovato un cittadino agrigentino che ha avuto la necessità di prenotare una risonanza magnetica ad alto campo.
Un esame cui devono sottoporsi la moglie e la figlia per necessità (ovviamente) sanitarie.
"Il nostro medico di famiglie ci ha dato una ricetta di tipo 'urgente', che prevederebbe l'esame entro 10 giorni - spiega -. Ho quindi prima provato a prenotare l'esame all'ospedale, ma mi hanno detto che la struttura non ha questo specifico macchinario. Mi quindi contattato una struttura convenzionata che però mi ha detto che ci sarà da attendere fino a novembre. Ovviamente - continua - è possibile realizzare l'esame a pagamento in qualunque momento in tutti i centri medici presenti sul territorio".
L'esame ha un costo di circa 90 euro, più di quanto il cittadino, che ha inoltrato la segnalazione alla stampa e alle istituzioni, può economicamente sostenere.
"Mi rivolgo a lei come presidente di questa regione - dice in una nota inviata alla segreteria del governatore Musumeci - per avere giustizia. Non è possibile che si spendano miliardi a valanga nella sanità per spese spesso discutibili, mentre il cittadino che non ha disponibilità economiche deve aspettare 4 mesi".
La replica dell'Asp
Sul caso sollevato dal cittadino è intervenuto il direttore del Dipartimento di scienze radiologiche dell’Asp, Angelo Trigona, con una secca smentita: “L’Azienda sanitaria provinciale locale ha fatto tanto in questi ultimi anni per assicurare alla popolazione prestazioni ultraspecialistiche di cui, fino a qualche anno fa, non si sapeva neppure l’esistenza. Si puntualizza che l’Asp di Agrigento dispone di ben 4 apparecchiature a risonanza magnetica ad alto campo, una installata all’ospedale di Agrigento, le altre a Canicattì, Licata e Sciacca, garantendo una copertura capillare nel territorio e riuscendo ad erogare la quasi totalità delle prestazioni diagnostiche richieste in tempi ragionevoli e comunque nel rispetto delle disposizioni regionali sulla priorità delle prescrizioni”.
(Aggiornato alle ore 15:28)