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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca San Leone

L'emergenza risse di San Leone, Stingo: "Senza le famiglie l'azione repressiva non può funzionare"

Il comandante provinciale dell'Arma dei carabinieri: "Sono ragazzi senza freni ed è un problema sociale, l'attenzione da parte nostra è massima"

San Leone continua ad essere "teatro" di risse. Scazzottate e tafferugli che si ripetono sistematicamente ad ogni week end. L'allarme è stato lanciato, e ripetutamente, da più parti. Ma è, quello di San Leone, un fenomeno assai complesso. L'analisi, stamani, è stata fatta dal comandante provinciale dell'Arma dei carabinieri, il colonnello Vittorio Stingo: "Il 'caso' San Leone va esaminato sotto due profili: da un lato, è stato riaperto tutto. I ragazzi sono stati chiusi, in casa, due anni e adesso, col bel tempo, stanno tutti in giro. D'altro canto c'è però un problema educativo perché le famiglie sono distratte. Ci sono sedicenni ubriachi, assuntori di stupefacenti - ha spiegato il colonnello Stingo - . Ragazzi che poi si mettono alla guida e fanno incidenti stradali, sono ragazzi che si alterano e nasce la rissa o la zuffa per lo sguardo di troppo alla propria fidanzata. Sono ragazzi che girano armati perché, durante i week end, sequestriamo coltelli". 

Proprio il comandante provinciale dell'Arma dei carabinieri ha rievocato un allarmante episodio verificatosi nei mesi scorsi: "Una ragazza minorenne viene assistita da una pattuglia dei carabinieri, dopo la mezzanotte, quindi oltre il coprifuoco che era alle ore 23. Era in mezzo al vomito, buttata per terra. Interviene l'ambulanza e la ragazza in qualche modo rinviene e ricorda il suo nome e dove abita. La centrale contatta la famiglia e il papà, rispondendo al telefono, dice: 'E' mezzanotte, non potete riaccompagnarla voi a casa?'". 

"Riapriamo e lo stiamo facendo con tutte le cautele. Ma d'altro canto, serve l'educazione. Servono le famiglie che non controllano i figli - ha sottolineato, richiamando tutti, il colonnello Vittorio Stingo - . Siamo alla ricerca dell'interazione sociale, tutti quanti cerchiamo di ricominciare, ma non è questo il modo. San Leone è area dove si riversano non soltanto gli agrigentini, ma anche i residenti dell'hinterland. Non è però zona franca di Agrigento. Il fenomeno di San Leone è anzi attenzionato, con il prefetto non c'è comitato in cui non si parli di San Leone. L'azione repressiva purtroppo però non può funzionare senza una prevenzione fatta dalle famiglie. Sono ragazzi senza freni ed è un problema sociale".  

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