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Cronaca Licata

Impianto di rifiuti sequestrato, il Cga: "No allo stop delle autorizzazioni"

I giudici amministrativi hanno ritenuto di accogliere la linea difensiva dell'impresa

Era stato sequestrato dai carabinieri nei mesi scorsi a causa di presunte irregolarità nella gestione: impianto di trattamento dei rifiuti di Licata potrà continuare a lavorare nei limiti delle prescrizioni della Procura.

A deciderlo, con un'ordinanza, è il stato il Consiglio di giustizia amministrativa per la Sicilia. A rivolgersi ai giudici, con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Vincenzo Airò, erano stati i titolari dell'impianto dopo che l'Assessorato regionale dell’Energia (a seguito del sequestro) avevano disposto la sospensione dell'autorizzazione regionale per tutta la durata del provvedimento. 

In particolare i legali hanno sostenuto che "la normativa di riferimento, prevede una procedura sanzionatoria amministrativa del tutto indipendente da quella penale e non è prevista  un’ipotesi di sospensione automatica delle autorizzazioni in ragione di un provvedimento di sequestro penale".

Il Cga ha accolto la domanda cautelare ritenendo che "essendo, in atto, la struttura oggetto esclusivo degli accertamenti della competente Procura della Repubblica, le esigenze cautelari possono essere tutelate consentendo a parte ricorrente di svolgere la propria attività nei i limiti imposti dal provvedimento di sequestro adottato dal pubblico ministero e secondo le indicazioni che verranno impartite dalla Procura della Repubblica. A tal fine i provvedimenti impugnati devono, nelle more, essere sospesi fino a quando perduri il sequestro disposto in sede penale. All’esito di un eventuale dissequestro la competente pubblica amministrazione nell’ambito delle materie di propria competenza ed in forza della propria discrezionalità, valuterà se permangono profili tali da adottare atti inibitori, fondati su autonome esigenze".

La ditta, quindi, potrà continuare la propria attività secondo le indicazioni della procura della Repubblica e sulla base delle autorizzazioni ottenute in sede penale.

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