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Martedì, 19 Marzo 2024
Dia / Favara

Appropriazione indebita e autoriciclaggio, sequestrati 750mila euro a imprenditrice

Maria Barba, 40 anni, detta Giusy, ex moglie di Salvatore Lupo, ucciso il giorno di Ferragosto dell'anno scorso, opera nel settore dell'assistenza ad anziani e disabili: il denaro guadagnato illecitamente nella Onlus veniva reimpiegato

La Direzione investigativa antimafia, su disposizione del procuratore della Repubblica facente funzioni di Agrigento, Salvatore Vella e del sostituto Gloria Andreoli, ha eseguito un sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente in danno al patrimonio di una imprenditrice favarese, Giusy Barba, 40 anni, attiva nel settore dell’assistenza agli anziani e disabili, indagata per i reati di appropriazione indebita ed auto riciclaggio.

I sigilli sono stati apposti a dieci immobili e due conti correnti bancari. "L’attività di indagine economico-finanziaria  degli investigatori della Dia - si legge in una nota della Procura della Repubblica - attraverso l’analisi di scritture contabili, libri sociali, movimentazione di rapporti finanziari, nonché copioso altro materiale documentale, ha permesso, sostanzialmente, di ricostruire il modus operandi adottato dai soggetti coinvolti accertando come siano riusciti nel tempo a reimpiegare il denaro provento dell’attività illecita scaturita dalla gestione di una società cooperativa Onlus".

Maria Giusy Barba è l'ex moglie di Salvatore Lupo, "dominus" della Onlus ed ex presidente del consiglio comunale di Favara, ucciso il giorno di Ferragosto dell'anno scorso. Per il delitto è stato arrestato ed è finito a processo il padre della donna, Giuseppe Barba, che lo avrebbe assassinato per i contrasti economici legati alla separazione con la figlia. La stessa donna è stata rinviata a giudizio insieme all'ex marito per l'accusa di estorsione nell'ambito di un'inchiesta che ipotizza il pizzo col "cavallo di ritorno" ai dipendenti della cooperativa. 

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