Ricatti sessuali sul web dopo messaggi chat, foto e video intimi: è impennata di denunce
Una decina le segnalazioni fatte agli investigatori fra lo scorso e questo anno. Quattro invece i casi di cui si sta già occupando la polizia Postale nel primo semestre
Non ci sono minorenni fra le vittime dei ricatti sessuali. Ma il sextortion ha fatto registrare una impennata di casi anche nell’Agrigentino: una decina denunciati fra lo scorso e questo anno. Quattro invece quelli primo semestre 2022, di cui si sta occupando la polizia Postale.
La minaccia di rendere pubblici messaggi di testo, foto o video di carattere intimo, a meno che la vittima non paghi la somma richiesta all’estorsore, nell’Agrigentino, riguarda per la maggior parte uomini. Ma c’è anche qualche donna-vittima.
Esiste il revenge porn ed esiste anche il sextortion. Nel primo caso, le minacce non hanno come fine il ricatto, ma si tratta di terrorismo psicologico sulla vittima. Il sextortion ha, invece, come fine il ricatto. E vengono chiesti soldi, a ripetizione. Ma anche, ed esplicitamente, prestazioni sessuali.
Il web ha fatto nascere e sviluppare tanti, forse anche troppi, rapporti virtuali. Nelle chat private, uomini e donne si esprimono senza freni. E dimenticano spesso che esistono i cyber criminali, ossia chi tenta di estorcere subdolamente informazioni – ma anche video e foto appunto – personali, anzi personalissime, per poi avviare i ricatti. Che non per forza sono composti solo da denaro, ma anche di richieste di sesso. La minaccia è una soltanto: diffondere i messaggi di testo, le foto e i video danneggiando la reputazione e l’intimità della vittima.
Il fenomeno del sextortion può portare a importanti danni psicologici fino ad arrivare a tentativi di suicidio. Il fenomeno si sta, purtroppo, diffondendo in tutta la penisola. E, appunto, casi sono stati denunciati anche nell’Agrigentino dove, per fortuna, contrariamente al resto della nazione, non riguardano quindicenni e diciassettenni: età media delle vittime. Secondo la polizia Postale l’incubo del sextortion colpisce soprattutto i ragazzi di giovane età a causa della loro fragilità, inesperienza e curiosità sessuale. Si tratta – comunque anche per gli adulti – di un fenomeno sottostimato perché le vittime di ricatti sessuali, molto spesso, non raccontano cosa sta accadendo per vergogna e paura che i contenuti intimi possano essere diffusi e visti dai loro contatti e conoscenti.
La polizia Postale consiglia di non cedere mai al ricatto perché i cyber criminali continueranno a chiedere, alzando magari anche la “posta”.
E’ fondamentale, almeno fino a quando non verranno fornite tutte le informazioni alla Postale, non chiudere il profilo social e non eliminare le chat scambiate con l’estorsore. Comportamenti questi che non sono affatto risolutivi del problema. Occorre superare l’imbarazzo e la vergogna e recarsi dalla polizia. Anche i ragazzi che hanno poco più di 14 anni posso farlo da soli, senza per forza essere accompagnati dai genitori.