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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Ribera

"Hanno sequestrato il 30enne che li aveva derubati", scatta il terzo arresto in 24 ore

Secondo l'accusa, il quarantenne avrebbe partecipato alla "spedizione punitiva" contro il romeno che aveva rubato due paia di forbici elettriche da potatura

Un terzo arresto. Anche un presunto complice - in esecuzione di un provvedimento restrittivo emesso dal gip del tribunale di Sciacca - è stato arrestato. Per "sequestro di persona" è finito nei guai anche il quarantenne Calogero Fiorito, imprenditore agricolo, fratello del trentaquattrenne Vito. Nelle ultime ore, al termine di fulminea indagine coordinata dalla Procura di Sciacca, i carabinieri hanno acquisito - stando a quanto viene reso noto dal comando provinciale dell'Arma di Agrigento - ulteriori elementi di prova circa la presunta partecipazione di un complice al sequestro di persona verificatosi nei giorni scorsi a Ribera.

Giustizia fai da te? "Sequestrano il 30enne che li aveva derubati": arrestati due braccianti agricoli 

A Ribera, qualche giorno addietro, erano state rubate due paia di forbici elettriche da potatura. Due braccianti agricoli avevano individuato il possibile responsabile: un trentenne romeno, domiciliato a Ribera. I due - secondo l'accusa - si erano recati a casa dello straniero, picchiandolo e minacciandolo di morte con un coltello, costringendolo poi a salire a bordo di un’auto. Una telefonata al “112” ha permesso di far intervenire i carabinieri della tenenza che sono subito riusciti a bloccare l’auto su cui viaggiavano i due presunti sequestratori, con il cittadino romeno a bordo, arrestandoli in flagranza. A finire nei guai furono: Vito Fiorito, di 34 anni, e Giuseppe Taormina, di 27. Il doppio arresto è stato, su richiesta del sostituto procuratore Christian Del Turco, già convalidato dal gip del tribunale di Sciacca: Rosario Di Gioia. La prossima settimana le difese depositeranno al Riesame richiesta di annullamento delle misure cautelari.

"Le ulteriori e accurate indagini, effettuate in sole 24 ore dal fatto criminoso, incrociando i dati acquisiti nel corso delle audizioni di vari testimoni in caserma, hanno permesso ai carabinieri di accertare - prosegue la ricostruzione ufficiale dei carabinieri del comando provinciale di Agrigento - che, oltre ai due braccianti agricoli, un ulteriore individuo avrebbe partecipato alla spedizione 'punitiva' sfociata nel sequestro di persona del romeno. Si tratta di Calogero Fiorino, quarantenne, imprenditore agricolo. Anche lui è finito ai domiciliari". 

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