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Cronaca

Diagnosticarono una pirosi gastrica ad un paziente affetto da cardiopatia ischemica: Asp condannata a pagare 351 mila euro

L'azienda sanitaria provinciale ha già deciso di proporre appello per ottenere l'integrale riforma della sentenza di primo grado, evitando il pagamento del risarcimento danni

L'Asp di Agrigento è stata condannata a pagare 351.634 euro a titolo di risarcimento danni, più 12.547 euro come refusione delle spese legali, agli eredi di un uomo morto il 15 luglio del 2014 all'ospedale di Ribera. L'uomo si era recato al pronto soccorso perché stava male e "nonostante risultasse affetto da cardiopatia ischemica e fosse stato già operato per by-pass aorto/coronarico" gli è stata diagnosticata una pirosi gastrica ed è stato dimesso. Il paziente è deceduto 4 giorni dopo a casa, assistito dal personale del 118 che hanno indicato quale causa della morte l'arresto cardio-respiratorio. 

L'azienda sanitaria provinciale, esaminando la documentazione che è stata consegnata dal presidio ospedaliero di Ribera, non ha trovato elementi di responsabilità e non ha aderito al procedimento di mediazione promosso dagli eredi. I familiari hanno dunque citato l'Asp di Agrigento dinanzi al tribunale di Sciacca per accertare e dichiarare la responsabilità della morte e ottenere il risarcimento del danno biologico, materiale e di perdita di chance. Il 30 luglio scorso, il tribunale di Sciacca ha accolto la domanda risarcitoria degli eredi "accertando la condotta omissiva dei sanitari in servizio al pronto soccorso dell'ospedale di Ribera" ed ha dunque condannato l'Asp di Agrigento. 

Asp che ha però già deciso di proporre appello per ottenere l'integrale riforma della sentenza di primo grado, evitando il pagamento del risarcimento danni. L'incarico professionale è stato affidato all'avvocato Pietro Alosi con studio a Palermo. 

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