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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Intimidazioni / Ribera

Foglio con una frase di minacce lasciato attaccato al cancello, intimidito dipendente del Consorzio di bonifica

La busta è stata collocata, senza che nessuno si accorgesse di nulla, sull'inferriata dell'abitazione di campagna del cinquantasettenne. I carabinieri hanno avviato le indagini

Una busta con all’interno un foglio manoscritto con una frase di minacce. E’ quanto ha ritrovato, attaccato al cancello della sua abitazione di campagna, nella periferia di Ribera, un funzionario del Consorzio di bonifica 3 di Agrigento. Un cinquantasettenne che presta servizio in un Comune vicino. Non è la prima volta che si verifica, visto a fine dello scorso luglio, episodi analoghi avevano riguardato altri impiegati dello stesso Consorzio.

L’impiegato cinquantasettenne s’è subito presentato alla tenenza dei carabinieri di Ribera ed ha raccontato, e prodotto, quanto aveva ritrovato attaccato al cancello della sua residenza di campagna. Minacce che, a dire dello stesso funzionario, sarebbero riconducibili al suo attuale incarico al Consorzio di bonifica.

I militari dell’Arma della tenenza di Ribera hanno raccolto la denuncia a carico di ignoti, sequestrato busta e manoscritto, e avviato le indagini. Non sarà certamente semplice visto che la busta è stata lasciata in aperta campagna, ma i carabinieri di Ribera non sembrano intenzionati a demordere. Tutt’altro.

A fine luglio scorso, un manoscritto con minacce di morte e frasi oltraggiose è stato recapitato direttamente al Consorzio di bonifica 3 di Agrigento, in contrada Strasatti a Ribera. Minacce e offese indirizzate, per la precisione, a due dipendenti: un sessantaseienne e un cinquantaseienne, entrambi di Ribera. Anche i due si sono recarono subito alla tenenza dei carabinieri di Ribera per denunciare quanto ricevuto. Anche in quel caso, i militari dell’Arma raccolsero la segnalazione a carico di ignoti e sequestrarono la busta e il manoscritto. Di quell’attività investigativa, per provare a fare chiarezza su chi fosse l’autore dell’intimidazione, non s’è saputo – come è naturale che sia – più nulla. In quel precedente episodio, la busta giunse con posta ordinaria. Non venne reso noto – anzi il riserbo fu praticamente categorico – da dove questa busta, contenente appunto il manoscritto intimidatorio, fosse stata inviata. I carabinieri ascoltarono entrambi i dipendenti del Consorzio di bonifica 3 per capire se avessero avuto, nel recente passato, dei problemi o dei dissidi personali o lavorativi con qualcuno. Lo stesso iter investigativo è stato seguito, di fatto, anche in quest’ultima circostanza.

Né dagli investigatori, né dagli inquirenti – un fascicolo, a carico di ignoti, è stato aperto dalla Procura di Sciacca – trapela neanche la più piccola indiscrezione. 

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