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Venerdì, 29 Marzo 2024
Tribunale

"Diffonde foto hard della moglie e le fa vedere ai giudici della separazione": 50enne dal gup

L'uomo è accusato di "revenge porn" per avere inviato il materiale al figlio "al fine di denigrarla nel suo ruolo materno". le immagini sarebbero state allegate agli atti del procedimento di separazione

Diffonde foto hard della moglie e le diffonde attraverso whatsapp. Prima le inoltra al figlio per denigrarla e poi si spinge al punto di mostrarle ai giudici che si stavano occupando del procedimento di separazione legale per provare a danneggiarla. Per un cinquantaduenne, adesso, si profila il rischio di un processo per l'accusa di revenge porn ovvero "diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti".

Il pubblico ministero Maria Barbara Grazia Cifalinò ha chiesto il rinvio a giudizio dell'uomo in seguito alle denunce dell'ex moglie. L'udienza preliminare per decidere sulla richiesta della procura, rinviata preliminarmente un paio di volte, si terrà davanti al giudice Stefano Zammuto. La difesa dell'imputato, affidata all'avvocato Ninni Giardina, in alternativa al dibattimento potrà scegliere il giudizio abbreviato o il patteggiamento: in entrambi i casi la pena è ridotta di un terzo.
I fatti al centro della vicenda giudiziaria sono accaduti il 15 febbraio dell'anno scorso. L'imputato, secondo la ricostruzione dell'episodio, aveva ricevuto da un'amica le foto della moglie dal contenuto sessualmente esplicito.

La donna, in particolare, sarebbe stata immortalata in biancheria intima e in pose sessualmente inequivocabili. Le foto, secondo l'accusa, erano destinate a restare private e, invece, sarebbero state diffuse illecitamente senza il consenso dell'interessata. 

In particolare sarebbero state inviate via whatsapp all'utenza del figlio "al fine - è l'atto di accusa - di denigrare la donna nel suo ruolo materno". Ma non solo: le stesse foto sarebbero state poi fatte vedere ai giudici che si dovevano trattare il loro procedimento di separazione. Le foto, in particolare, sarebbero state allegate nella comparsa di costituzione e risposta e in una successiva memoria allegata al fascicolo. 

L'accusa di revenge porn è aggravata "dall'avere commesso il fatto ai danni della coniuge". La donna si costituirà parte civile con l'assistenza dell'avvocato Teresa Alba Raguccia e otterrà, in caso di condanna dell'imputato, il risarcimento del danno. 

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