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Il ricordo / Canicattì

La reliquia di Livatino è a Roma, il presidente Mattarella: “Autentico testimone dei valori della Repubblica”

Il capo dello Stato ha ricordato il giudice beato in occasione del pellegrinaggio della camicia insanguinata: sarà esposta in diversi luoghi della ”città eterna”

Roma sta rendendo omaggio al giudice beato Rosario Livatino, barbaramente ucciso dalla mafia il 21 settembre 1990. In questi giorni la reliquia (la camicia insanguinata del martire) sta effettuando un pellegrinaggio nella città eterna e sarà esposta in diversi luoghi. 

A rendergli omaggio è stato anche il capo dello Stato Sergio Mattarella: "Autentico testimone dei valori della

Repubblica - ha detto - ed ucciso in un vile agguato mafioso

mentre si recava al tribunale di Agrigento, sua sede di

servizio. Livatino ha sacrificato la propria vita per affermare i valori dello Stato di diritto contro la cieca violenza della criminalità. Nella consapevolezza del ruolo che la Costituzione affida alla Magistratura, Livatino ha svolto le sue funzioni con rigore morale, autorevolezza, instancabile dedizione, senso del dovere". Questo è il contenuto di un messaggio che Mattarella ha inviato a Mauro Ronco, presidente del Centro studi “Rosario Livatino.

"La memoria del suo esempio - ha aggiunto Mattarella - invita tutti a proseguire nella battaglia a difesa della legalità, rinnovando l'impegno a cui tutti siamo chiamati per contrastare ogni forma di criminalità, con la stessa coerenza e determinazione che hanno contraddistinto il suo agire”.

A ricordare il Beato è stato anche il presidente del Senato Ignazio La Russa intervenendo a Palazzo della Minerva per un convegno organizzato dal Centro studi intitolato al giudice: "Difficile non emozionarsi nel rendere omaggio alla reliquia - ha detto - e amici di Canicattì mi dicono che per loro non è una figura lontana, ma che vive con loro, giorno dopo giorno. Lo considerano un cittadino vivente della loro comunità e così deve essere per tutti coloro che si accostano alla sua memoria. L'eredità che ci ha lasciato è di grandi valori e di forti doveri. Un'eredità che ci unisce nel dolore per una morte orribile e ingiusta ma che allo stesso tempo reca con sé un prezioso messaggio di fiducia e di speranza”.

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