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Cronaca Realmonte

"Non tentò di screditare ditta per favorire i genitori", chiesta assoluzione di presidente consiglio

Secondo il pm non ci fu l'intenzione di procurare un danno. Il legale dell'impresa sollecita, invece, la condanna

Assoluzione perchè il fatto non sussiste: secondo il pubblico ministero Maria Barbara Grazia Cifalinò, il presidente del consiglio comunale di Realmonte, Felice Vaccaro, 34 anni, non ha commesso alcun tentativo di abuso di ufficio.

La vicenda scaturisce dal presunto tentativo di screditare una ditta che stava eseguendo un appalto per conto del Comune con la finalità di favorire le imprese dei genitori. Vaccaro, che ha nominato come difensore l'avvocato Silvio Miceli, in particolare, avrebbe tentato di strumentalizzare - secondo l'iniziale atto di accusa della Procura - la sua funzione di presidente del consiglio comunale per danneggiare la ditta Aurora (il legale rappresentante si è costituito parte civile con l'assistenza dell'avvocato Ignazio Valenza) che, in seguito a una gara indetta con procedura semplificata, si era aggiudicata i lavori "di rifacimento e manutenzione di tratti di viabilità interna ed esterna del centro abitato".

Vaccaro, non avendo alcun titolo o, comunque, omettendo di astenersi trovandosi in una situazione di conflitto di interessi, al fine di favorire le ditte dei genitori che erano state invitate alla gara ma non se l'erano aggiudicata, chiedeva l'immediata sospensione dei pagamenti alla Aurora adducendo "inesistenti e gravi inadempienze" che avrebbero avuto la finalità di fare risolvere il contratto in modo da fare rientrare in gioco le imprese dei genitori.

"Il 31 agosto del 2018 - aveva detto l'ex segretario generale Mercedes Vella rispondendo al pubblico ministero Gianluca Caputo - abbiamo ricevuto questa nota protocollata. Il presidente del consiglio comunale non aveva alcun titolo per fare una richiesta di questo tipo. Non si tratta di conflitto di interesse – ha spiegato – ma di assoluta mancanza di legittimazione dal punto di vista amministrativo".

Vaccaro, secondo quanto raccontato in aula dall’ex dirigente degli uffici del Comune, aveva anche presentato una richiesta di accesso agli atti relativi alla documentazione dell’appalto che, in un primo momento, fu respinta. 

Si tratta, comunque, di una condotta, secondo quanto spiegato dal pm "che non poteva danneggiare l'impresa, per questo non si è concretizzato il tentativo di abuso". Tesi alle quali si è opposto il legale della ditta Aurora. Il 31 marzo sarà emessa la sentenza. 

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