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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Realmonte

Morì schiacciato da un blocco di sale, i familiari dovranno essere risarciti

Vincenzo Di Noto, 39 anni, venne ucciso da un incidente sul lavoro il 23 febbraio del 2006. La prescrizione ha cancellato la condanna di primo grado

La prescrizione ha cancellato la condanna di primo grado, ma i due imputati - secondo quanto riporta oggi il quotidiano La Sicilia - dovranno pagare il risarcimento danni alla moglie e ai figli di Vincenzo Noto, il trentanovenne che morì schiacciato da un blocco di salgemma, il 23 febbraio del 2006, mentre stava lavorando nella miniera di Realmonte. 

La Cassazione ha confermato il verdetto dello scorso anno della Corte d'appello di Palermo. In primo grado erano stati inflitti, dal tribunale di Agrigento, un anno di reclusione a Calogero Schembri, 57 anni, direttore della miniera e sei mesi a Stefano Giuseppe Iacono, 63 anni, addetto alla sorveglianza. In appello è stata dichiarata l'avvenuta prescrizione. 

Vincenzo Noto stava guidando una pala meccanica a circa 300 metri di profondità quando si è staccato un blocco di salgemma. Secondo l'inchiesta della Procura, queste operazioni avrebbero dovuto svolgersi con una pala radiocomandata a distanza per evitare che potessero accadere queste tragedie. 

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