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Cronaca Realmonte

Cemento armato anziché legno per realizzare un chiosco sul mare: scatta il sequestro

La Guardia costiera ha apposto i sigilli al cantiere, in esecuzione al decreto di sequestro preventivo emesso dal pubblico ministero Cecilia Baravelli

La Guardia costiera di Porto Empedocle ha sequestrato un cantiere nei pressi della Scala dei Turchi, a Realmonte. Su un terreno privato erano in corso di realizzazione delle opere edili per creare un chiosco che è risultato però essere in difformità rispetto alle autorizzazion già ottenute. "Si stavano realizzando - secondo quanto ha ricostruito la Capitaneria di porto - delle opere in cemento armato entro la fascia di inedificabilità assoluta dei 150 metri dalla battigia e in difformità del permesso a costruire rilasciato dal Comune di Realmonte, relativo all’esecuzione di opere di consolidamento, con opere di rinaturalizzazione e realizzazione di una struttura precaria in legno".

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La Guardia costiera ha dunque apposto i sigilli al cantiere, in esecuzione al decreto di sequestro preventivo emesso dal pubblico ministero Cecilia Baravelli.

L’attività investigativa, che ha avuto come risultato l’applicazione della misura cautelare, è stata indirizzata ad impedire che la prosecuzione dei lavori potesse eventualmente arrecare pregiudizio ai vincoli paesaggistici esistenti nella zona di particolare rilevanza. Un'inchiesta che trae spunto da una segnalazione ricevuta da una associazione ambientalista e proseguita d’intesa con la Procura della Repubblica di Agrigento che è diretta da Luigi Patronaggio. "Sono stati realizzati anche accertamenti tecnici sui luoghi e verifiche documentali degli atti nel fascicolo presente all’ufficio tecnico del Comune di Realmonte" - ha ricostruito la Guardia costiera - . Il comandante della Capitaneria di porto, Gennaro Fusco, ha espresso "apprezzamento per l’attività svolta a tutela di un importante sito di particolare pregio ambientale e paesistico, qual è la Scala dei Turchi", ed ha "ringraziato l’associazione ambientalista MareAmico di Agrigento per lo spunto offerto dalla pertinente segnalazione fatta tempestivamente in ordine ai lavori in corso che hanno fatto registrare una rapida progressione, interrotta opportunamente prima che venissero completate le opere in conglomerato cementizio prive di autorizzazione". 

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