rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
La strage / Ravanusa

La strage di Ravanusa: 450 alunni senza scuola, la preside scrive a Mattarella e Bianchi: "Aiutateci"

Il ministro della Pubblica istruzione ha chiamato al telefono il dirigente scolastico Marilena Giglia e, ribadendo vicinanza e disponibilità, ha ringraziato l'istituto "per aver mostrato alto senso dello Stato”. Gli alunni hanno dedicato un messaggio ai veri eroi della tragedia: i vigili del fuoco

"La nostra scuola, l’unica a Ravanusa, ha bisogno di sostegno, ha bisogno di ripartire e rialzarsi, ecco perché vi chiedo aiuto, vi chiedo di non abbandonarci, l’informazione abbia sempre a cuore l’umanità di una comunità distrutta. Gli alunni sono già provati da una didattica a distanza che ha inciso nel percorso di apprendimento, in questi due anni. I bambini e gli adolescenti si erano appena riappropriati dei loro spazi educativi, scolastici cosi come di quelli ricreativi e sportivi. La tragedia dell’11 dicembre segna ulteriormente le anime di questi ragazzi e soprattutto dei più deboli. Aiutateci, sostenendoci per fare in modo che i ragazzi e i bambini possano ritornare nella loro scuola dal colore blu come il cielo, insieme ai propri compagni per potere raccontare e raccontarsi". Con queste parole, chiedendo di recarsi a Ravanusa, il dirigente scolastico dell’istituto comprensivo "Manzoni", Marilena Giglia, ha scritto al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e al ministro della Pubblica istruzione Patrizio Bianchi. La "scuola blu" (il plesso Don Bosco ndr.) si trova a soli 25 metri da via Trilussa, luogo del disastro dell'11 dicembre. Istituto, che ospita 450 alunni di scuola primaria e secondaria di primo grado, che è stato scalfito da detriti generati dalla forte esplosione, "tanto da sembrare schegge di una bomba" - ha scritto il dirigente scolastico - .

Il ministro dell'Istruzione ha chiamato la preside e ha ringraziato la scuola "per aver mostrato alto senso dello Stato”. Il ministro, colpito dalle parole del dirigente scolastico, ha promesso d'essere presente personalmente per la riapertura del plesso ed ha rinnovato la sua completa disponibilità e vicinanza.

L'inferno di via Trilussa, la Procura: "Esplosione prodotta da una 'camera' di metano innescata da una casuale scintilla"

"Ci siamo ritrovati a vivere un incubo: la macchina dei soccorritori, i vigili del fuoco, la protezione civile, una equipe di psicologi, le forze dell’ordine che hanno invaso aule, corridoi e tutti i piani del plesso - ha scritto al capo dello Stato e al ministro della Pubblica istruzione - . Noi eravamo lì come scuola, ad accogliere le salme ritrovate (un’aula è diventata l’obitorio di un ospedale), a confortare le famiglie che passavano le notti sui divani della presidenza sperando nel miracolo, a sostenerle quando la speranza si spegneva, ad ascoltare con dolore la notizia che due alunne erano rimaste senza un padre, a confortare alcuni docenti che sono rimasti senza una casa, sfollati, a distribuire pasti insieme alla Croce rossa ai soccorritori (i veri eroi di questa vicenda); sempre lì pronti e presenti, come una vera comunità educante che si stringe al dolore per la perdita dei propri congiunti. A Ravanusa le parole non servono, non c’è spiegazione, c’è solo il tentativo spirituale di accogliere un mistero che ci sovrasta e del quale non possiamo essere né padroni, né governatori. È vero in queste occasioni l’unica certezza è la fede, la vita del credente che non finisce con la morte perché ci attende la vita eterna - ha sottolineato Marilena Giglia - . La speranza cristiana è una speranza certa, una fiaccola nell’oscurità del dolore che permette di rialzarci anche quando tutto appare buio, così come monsignor Damiano ha spiegato nell’omelia dei funerali. Va cercata, scovata e nutrita perché cresca e non muoia, è la capacità di stare nel non ancora, incerto ma desiderabile: permette di mantenere acceso il desiderio di vivere nonostante tutto appaia indecifrabile, oscuro, terribile, senza un senso". 

La strage di via Trilussa, il sindaco incontra gli sfollati: "Ipotizzabile che non potranno più tornare in quella zona del paese"

La dirigente scolastica ha ringraziato, per la vicinanza e sostegno, il ministro Patrizio Bianchi, il direttore regionale Usr Sicilia Stefano Suraniti, il dirgente dell’ambito territoriale di Agrigento Fiorella Palumbo, le associazioni di categoria per il supporto e i vari gesti di solidarietà (Anp presidente Antonello Giannelli, Uciim presidente Rosalba Candela). "Grazie a tutte le scuole, agli alunni lontani e vicini, e a tutte le persone che a qualunque titolo ci sostengono, ci incoraggiano - ha scritto - . Intanto i nostri piccoli alunni sentono il bisogno di ringraziare i vero eroi di questo disastro, i vigili del fuoco". E lo hanno fatto con un piccolo palloncino verde speranza ed un messaggio: “Gli eroi di oggi siete Voi. Vi ringraziamo perché avete lottato, giorno e notte, senza respiro per poter salvare più persone possibili. Avete lottato senza paura, sfidando tutti i pericoli. Grazie per questo esempio di vita che avete trasmesso a noi giovani (Noa Marilù Monterosso e Valentina Brunetto, classe 1° A I.C. "Manzoni" Ravanusa)".

messaggio ringraziamento vvff-2

Rose, palloncini e silenzio: lo strazio di Ravanusa dopo i funerali

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La strage di Ravanusa: 450 alunni senza scuola, la preside scrive a Mattarella e Bianchi: "Aiutateci"

AgrigentoNotizie è in caricamento