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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Ravanusa

La strage di Ravanusa: recuperate le salme di padre e figlio, erano gli ultimi due dispersi/DIRETTA

In via Trilussa è arrivato il comandante della Legione carabinieri Sicilia: il generale di brigata Rosario Castello. Ad accoglierlo il comandante provinciale dell'Arma di Agrigento, il colonnello Vittorio Stingo, il capitano della compagnia di Licata Augusto Petrocchi e il comandante della stazione di Ravanusa: il luogotenente Salvatore Turturici

Operazioni di ricerche concluse. Dopo quasi quattro giorni anche le ultime due salme - quelle di padre e figlio, Calogero e Giuseppe Carmina, - sono state recuperate. I loro corpi sono stati portati nel vicino istituto scolastico. Le vittime dell'inferno di via Trilussa, a Ravanusa, sono salite così ad un totale di 9 persone. Soltanto due - delle anziane che erano appena tornate a casa dopo aver partecipato alla santa messa e che hanno fatto appena in tempo a rientrare in casa prima che deflagrasse il metanodotto - le superstiti. 

Ore 19,09. Anche le salme di Calogero e Giuseppe Carmina, padre e figlio di 59 e 33 anni, sono state estratte dalla montagna di macerie di via Trilussa. Erano entrambi in garage, uno a poca distanza dall'altro. I corpi sono stati sistemati su delle barelle e sono stati portati fino all'attigua scuola, già utilizzata - anche per il recupero degli altri cadaveri della strage di Ravanusa - come momentaneo punto d'appoggio.   

recuperati corpi strage via trilussa ravanusa2-2

Ore 17,40. Ritrovato anche Giuseppe Carmina. Il corpo del pittore 33enne era a poca distanza da quello del padre. I pompieri stanno procedendo all'estrazione di quest'altra - l'ultima - salma. 

Ore 17,01. E' confermato, il corpo - privo di vita - che è stato ritrovato dai vigili del fuoco è quello di Calogero Carmina, 59 anni. Manca all'appello ancora quello del figlio trentatreenne. 

Ore 16,55. Il corpo ritrovato dai vigili del fuoco dovrebbe essere quello di Calogero Carmina. Il cadavere era nel garage del palazzo di quattro piani crollato per l'esplosione. E' stato necessario rimuovere tutti i solai dei vari appartamenti per arrivare quindi fino all'autorimessa. Le ricerche continuano per recuperare anche il figlio Giuseppe di 33 anni.

Ore 16,53. In via Trilussa è arrivato il comandante della Legione carabinieri Sicilia: il generale di brigata Rosario Castello. Ad accoglierlo il comandante provinciale dell'Arma di Agrigento, il colonnello Vittorio Stingo, il capitano della compagnia di Licata Augusto Petrocchi e il comandante della stazione di Ravanusa: il luogotenente Salvatore Turturici. 

Ore 16,32. Il suono di quella specie di tromba ha immobilizzato, ancora una volta, i cuori di tutti: familiari e conoscenti dietro le transenne, forze dell'ordine e degli stessi vigili del fuoco che da sabato notte non fanno altro che scavare per provare a salvare chi era rimasto intrappolato nelle macerie di via Trilussa. E' stato individuato, adesso uno dei due ultimi dispersi. Si sta per procedere all'estrazione. 

Quarto giorno di ricerche nell'inferno di Ravanusa

Ore 13,30. Un gruppo specializzato dei vigili del fuoco è arrivato sul luogo dell'esplosione a Ravanusa per tentare di trovare il punto di innesco della deflagrazione avvenuta sabato sera. Si tratta di personale specializzato del dipartimento dei vigili del fuoco. Secondo il racconto dei sopravvissuti ma anche degli sfollati che hanno dovuto abbandonare le loro abitazioni ritenute pericolanti, le fiamme sarebbero uscite "persino dai muri". "C'era  fuoco ovunque - ha raccontato una giovane testimone - sembrava che fosse scoppiata una bomba atomica. Mai visto nulla di simile".

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Ore 12,52. "A seguito del drammatico crollo di alcuni edifici nella città di Ravanusa, causato da una devastante esplosione", il Papa, con un telegramma a firma del cardinale Pietro Parolin, segretario, invia "ai congiunti dei defunti l'espressione del suo cordoglio e sentimenti di intensa partecipazione al dolore dell'intera popolazione". Francesco, "che porta nel cuore la sofferenza di tante persone, causata anche dagli ingenti danni che gravano su molti", manifesta "la sua accorata vicinanza, assicurando in particolare la sua preghiera di suffragio per le vittime", e "apprezzamento per quanti si sono prodigati nelle operazioni di soccorso". 

Ore 11,26. Esattamente per come era accaduto anche ieri, un gruppo di sfollati che abitavano in via Trilussa, a Ravanusa, sono stati accompagnati dai vigili del fuoco e dalla Protezione civile nelle  abitazioni che non sono crollate ,ma che sono state danneggiate, per ritirare alcuni oggetti personali e vestiti. Gli abitanti sono usciti poco dopo, con una grossa busta tra le mani. In via Procida, al civico 6, il portone di legno chiaro non si apre. Vito Gattuso, 67 anni, ha le chiavi della casa. "È di un amico, mi ha chiesto di recuperare qualche effetto personale, dentro c'è un laboratorio, lui è un medico", racconta mentre i pompieri fanno l'ultimo tentativo per aprire il portone. Ma è inutile. "Mi spiace è troppo pericoloso" dice un vigile all'uomo. "Il mio amico è a Bologna dalla figlia che vive lì, non sa cosa fare perché questa è la casa dove vive" si addolora il signor Vito, mentre tiene in mano le chiavi. A pochi metri altri pompieri
accompagnano una donna che ha chiesto di potere recuperare dalla sua casa semi crollata indumenti e altri effetti. Nella zona rossa è un via vai composto e ordinato di persone accompagnate dai soccorritori con la speranza di potere entrare nelle case. I pompieri li assistono e li confortano, si entra con i caschetti di protezione. "Siamo entrati in una abitazione con un coppia- riferisce un pompiere del distaccamento di Palermo - I coniugi hanno recuperato vestiti e altra roba. Volevano prendere anche dei soldi custoditi al piano superiore ma non è stato possibile perché il rischio crollo è alto". In via della Pace, una signora è riuscita a prendere alcune medicine: la tavola al piano basso era ancora apparecchiata. "Stavamo cominciando a cenare quando è arrivato il boato - racconta - Abbiamo aspettato un po' , poi siamo scappati e ci sentiamo dei miracolati". I vetri della casa sono rotti, al secondo piano ci sono calcinacci. Prima di uscire la donna ha recuperato il suo piccolo "tesoro", alcune piante e l'alberello di Natale.

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Ore 11,15. In mattinata segnalata un’altra fuga di gas, tecnici di Italgas sono a lavoro nel quartiere Mastro Domici. Il nuovo episodio si è verificato a pochi isolati di distanza dal luogo del disastro.

Ore 9,30. Inizieranno oggi le autopsie sui corpi delle sette vittime dell'esplosione avvenuta sabato sera in via Trilussa Ravanusa. Le salme saranno anche sottoposte, a quanto pare, ad una tac prima dell'esame autoptico. Il procuratore di  Agrigento Luigi Patronaggio che coordina, con il pm Sara Varazi, l'inchiesta per disastro colposo e omicidio plurimo colposo, ha conferito l'incarico al medico legale che eseguirà l'autopsia.

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Ore 8,20. Non sono ancora stati trovati i corpi di Calogero e Giuseppe Carmina, padre e figlio, gli ultimi due dispersi dell'esplosione avvenuta a Ravanusa sabato sera in cui sono morte sette persone. I vigili del fuoco hanno lavorato tutta la notte rimuovendo le macerie di quello che era l'appartamento del padre, dove il figlio era andato per un saluto veloce, ma dei corpi dei due non c'è traccia. Si continuerà dunque a scavare per rimuovere le macerie e arrivare al livello della strada: non è escluso infatti che i due potessero trovarsi proprio lì al momento dell'esplosione. Il raggio di azione delle ricerche è stato comunque allargato perché non è escluso che l'onda d'urto abbia potuto scaraventare i corpi anche a molta distanza.

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Parallelamente alle ricerche si è iniziato a portare via le macerie anche perché, senza spostare parte delle tonnellate di cemento e pietre provocate dall'esplosione diventa impossibile proseguire le operazioni di soccorso.

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