Negò uso biblioteca a Povia, niente processo: assolto il sindaco di Ravanusa
"Il fatto non è previsto dalla legge come reato": la riforma dell'abuso di ufficio non fa neppure iniziare il dibattimento. L'accusa scaturiva dalla successiva concessione della struttura agli organizzatori di un convegno
Assoluzione perchè il fatto non è previsto dalla legge come reato: i giudici della seconda sezione penale, presieduta da Wilma Angela Mazzara, hanno prosciolto, prima ancora che iniziasse il processo, il sindaco di Ravanusa Carmelo D'Angelo accusato di avere prima negato l'utilizzo della biblioteca comunale per un evento di presentazione del doppio album del cantante Povia e poi averla concessa per un convegno sulle ragioni del referendum costituzionale.
I giudici hanno pronunciato una sentenza di assoluzione, prima ancora che iniziasse il dibattimento, su richiesta dello stesso pubblico ministero Maria Barbara Cifalinò, perchè la riforma in materia di abuso di ufficio ha ristretto di parecchio le condotte previste come reato e quella ipotizzata non vi rientrava.
La vicenda scaturisce da una denuncia presentata dall'avvocato Lillo Massimiliano Musso a cui, nel 2016, sarebbe stato vietato l'uso della biblioteca per la presentazione dell'ultima opera del cantante.
In seguito, invece, era arrivato il via libera agli organizzatori del convegno intitolato 'Referendum costituzionale, le ragioni del sì e le ragioni del no'". Utilizzo concesso nonostante, secondo l'accusa originaria della Procura, vi fosse "un espresso diniego del direttore della biblioteca" in quanto il regolamento ne vietava l'uso per eventi di natura politica. D'Angelo, commentando la notizia su facebook, ha ringraziato il suo legale Giuseppe Scozzari e parlato di "una bella pagina di giustizia".