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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Canicattì

Rapina con spaccata ad un bar di Caltanissetta, tre arresti: anche due 15enni

Gli indagati sono stati ritenuti responsabili anche della tentata rapina ai danni del bar “Bingo”. Determinante per gli investigatori della Squadra Mobile un dettaglio: dalle testimonianze raccolte emerse subito che i malviventi avevano un accento agrigentino

Due quindicenni e un 43enne di Canicattì sono finiti nei guai - accusati di rapina, tentata rapina in concorso e lesioni - nell'ambito dell'inchiesta sulla surreale rapina consumatasi ai danni del bar "Opera" di Caltanissetta lo scorso 25 ottobre e sulla tentata rapina commessa al bar “Bingo”, di via Pugliese Giannone, sempre a Caltanissetta. Stanotte, la polizia - gli agenti della Squadra Mobile di Caltanissetta e quelli del commissariato di Canicattì per la precisione - ha dato esecuzione a due ordinanze emesse dai gip Antonina Sabatino del tribunale dei minori e dal gip David Salvucci del tribunale di Caltanissetta, su richiesta rispettivamente del procuratore dei minori Laura Vaccaro e dell’ufficio del pubblico ministero della Procura di Caltanissetta. Per i due minorenni - che sono rappresentati e difesi dagli avvocati Angela Porcello, Calogero Meli e Giacinto Paci - gli interrogatori sono stati già fissati per mercoledì 9 nei locali del tribunale per i minorenni. 

Rapina al bar di Caltanissetta, arresti

Le indagini scattarono all'alba del 25 ottobre quando i poliziotti delle Volanti si ritrovarono davanti la saracinesca spaccata del bar "Opera" di via Filippo Paladini. I poliziotti dell'Antirapina della Squadra Mobile Nissena si sono subito concentrati su un dettaglio che non è risultato essere di poco conto: sembrava trattarsi di rapinatori in trasferta. Sulla base delle prime dichiarazioni raccolte, gli agenti apprendevano che l’accento poteva essere delle zone dell’Agrigentino. "Individuata la targa dell’autovettura utilizzata dai rapinatori, si comprendeva che i soggetti erano di Canicattì e, pertanto, scattava il coordinamento con il personale del commissariato di Canicattì - hanno reso noto dalla Questura di Caltanissetta - . L'analisi dei filmati, sia delle telecamere interne del bar sia delle telecamere cittadine, consentiva di identificare i tre rapinatori canicattinesi che avevano agito - prosegue la ricostruzione ufficiale - anche con la complicità di una donna rimasta non identificata". 

IL VIDEO. Rapina e tentata rapina a dei bar di Caltanissetta, "traditi" dall'accento agrigentino

I poliziotti hanno ricostruito in questo modo la dinamica della rapina: "Mentre Leonardo Capizzi (43 anni, già detenuto per altri motivi) minacciava il titolare brandendo una spranga di ferro e mandando in frantumi il vetro in plexiglass anteposto alla cassa (per le misure Covid-19), uno dei due minori si impossessava della somma di 1000 euro custodita all’interno del registratore di cassa e l’altro  minore  faceva da palo appena fuori il bar, assieme alla donna, piazzata un po’ più distante, in fondo alla via Paladini. La pronta reazione del titolare e di alcuni avventori - prosegue la ricostruzione delle Questure di Caltanissetta e di Agrigento - metteva poi in fuga i rapinatori ma uno dei minori rimaneva bloccato all’interno, scatenando l’ira del 43enne che, una volta recuperata l’autovettura con cui si erano recati a Caltanissetta, sfondava la saracinesca, creando un varco per facilitarne la fuga. Il violento impatto dell’auto sulla saracinesca procurava lesioni al titolare e ad un avventore presente sul posto che erano - prosegue la ricostruzione ufficiale - riusciti a bloccare il minore". 

La Squadra Mobile ha ritenuto gli arrestati responsabili anche del tentativo di rapina commesso ai danni del bar “Bingo” di via Pugliese Giannone, sempre a Caltanissetta. "Anche in questo caso, Leonardo Capizzi e uno dei minori odierni indagati entravano nell'esercizio commerciale, con il volto travisato da una mascherina e con una spranga, ma desistevano per l’inaspettata reazione della vittima - ricostruisce la Questura di Caltanissetta - . Successive perquisizioni effettuate nelle abitazioni di Canicattì dei sospettati hanno consentito di sequestrare sia gli abiti indossati il giorno delle rapine a Caltanissetta sia l’autovettura di Leonardo Capizzi che presentava - si conclude la ricostruzione ufficiale della Questura di Caltanissetta - i chiari segni dell’impatto con la saracinesca. Personale della Scientifica comparava infatti perfettamente anche i pezzi del fanale anteriore rotto, recuperati e sequestrati sul luogo della rapina con le parti mancanti del fanale della Ford Fiesta utilizzata". I due minori, dopo gli adempimenti di rito, sono stati associati all'istituto penale minorile di Caltanissetta. 

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