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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Favara

"Rapina con pistola puntata al volto con la complicità del nipote", cinque a giudizio

Sul banco degli imputati finiscono anche i presunti ricettatori che avrebbero smerciato i gioielli sottratti alla donna

L’anziana, presunta vittima della rapina con tanto con tanto di pistola puntata al volto e minaccia di morte, chiede di costituirsi parte civile. La richiesta è stata formalizzata ieri mattina all’udienza preliminare, in corso davanti al giudice Stefano Zammuto, dall’avvocato Monica Malogioglio. La donna, però, è non vedente e la croce apposta nella procura al difensore va autenticata dal notaio. Per questo l’udienza a carico di cinque persone è stata rinviata di sette giorni in quanto la richiesta di costituzione di parte civile allo stato non poteva essere accolta. La rapina, secondo la ricostruzione dell’episodio, sarebbe stata commessa grazie alla complicità del nipote minorenne della donna che avrebbe lasciato la finestra della cucina aperta per fare in modo che i suoi complici entrassero e si facessero consegnare tutti i gioielli.

A distanza di otto anni dai fatti la vicenda approda in aula per l’udienza preliminare. Sul banco degli imputati finiscono anche i presunti ricettatori che avrebbero smerciato i gioielli sottratti alla povera donna. Non figura nella lista degli imputati il nipote che all’epoca dei fatti era minorenne e, quindi, è stato giudicato a parte. La richiesta di rinvio a giudizio della Procura della Repubblica è stata firmata per cinque persone. Gli imputati sono: Amodeo Stagno, 27 anni, Gianluca Stagno, 27 anni, Filippo Buscemi, 36 anni, Maddalena Stagno, 32 anni, Giuseppe Mattina, 41 anni, e Angelo Noto, 31 anni, tutti di Favara. Amodeo e Gianluca Stagno, insieme al nipote dell’anziana, all’epoca dei fatti, il 18 settembre del 2009, minorenne, sono accusati di rapina. I due Stagno, dopo essersi messi d’accordo col ragazzino che era andato a trovare la nonna lasciando la finestra della cucina, facilmente accessibile dall’esterno, aperta, sarebbero entrati nell’abitazione con il volto coperto da una calzamaglia per non essere riconoscibili. L’anziana è stata minacciata con una pistola e costretta, con la minaccia che avrebbero sparato, a consegnare tutti i gioielli fra cui collane in oro e anelli. 

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