"Maxi rissa con feriti durante serata da ballo per apprezzamenti a ragazze", tre assolti
Impossibile, secondo il giudice, arrivare ad una certa ricostruzione dei fatti e del ruolo degli imputati
"Non può affermarsi, alla luce delle risultanze processuali, che si trattò effettivamente di una vera e propria colluttazione tra persone animate da un reciproco intento offensivo e non, invece, di una aggressione perpetrata da uno o più soggetti ai danni di altri. Né, infine, è stato possibile verificare il ruolo assunto dagli odierni imputati".
Con queste motivazioni il giudice monocratico del tribunale di Agrigento, Fulvia Veneziano, ha assolto tre giovani denunciati dopo una maxi scazzottata con feriti, scoppiata in un bar di Raffadali a causa di alcuni apprezzamenti non graditi a delle ragazze. Si tratta di Noemi Sanfilippo Scena , 26 anni, di Realmonte; Daniele Lo Pilato, 30 anni, di Raffadali e Jennifer Monachino, 29 anni, di Realmonte.
L'episodio al centro del processo risale al 4 maggio del 2014. I carabinieri, durante la notte, dopo avere ricevuto la segnalazione di una rissa all'interno di un bar, intervengono per sedarla ma, al loro arrivo, gli animi si sono calmati. All'interno del locale non c'è alcuna scazzottata ma ci sono quattro persone ferite, fortemente sospettate di avere preso parte al tafferuglio. "Gli operanti, giunti all’interno del locale - scrive il giudice nelle motivazioni contestuali della sentenza -, dopo aver parlato con il proprietario dello stesso, avevano visto Sanfìlippo e Monachino, sedute su di una poltrona, ed entrambe doloranti. Per tale motivo avevano chiamato il 118, e le due imputate erano state trasportate al pronto soccorso di Agrigento. Sul posto vi erano altre due persone che presentavano qualche graffio, gli operanti avevano loro suggerito di recarsi in ospedale per farsi medicare".
Le due ragazze e Lo Pilato (difesi dagli avvocati Teresa Alba Raguccia e Antonino Casalicchio) sono state denunciate per rissa insieme a Lo Pilato che era stato già trasportato in ospedale e a una quarta persona giudicata a parte. Il giovane, che ha riportato la frattura del setto nasale, ha raccontato di essere stato colpito con un pugno improvviso al volto ma di non avere visto chi lo aveva picchiato.
Le due ragazze, sentite anche loro al processo, hanno detto di essere state colpite nella mischia ma di non aver capito chi e perchè le avrebbe picchiate provocando loro traumi vari agli arti inferiori, al rachide e al cranio. Una versione dei fatti troppo incerta, secondo il giudice, che ha deciso per tutti l'assoluzione "perchè il fatto non sussiste". Il pm Antonella Carrozzieri, al contrario, aveva proposto la condanna a tre mesi di reclusione ciascuno.