rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Raffadali

Rapina in banca con maxi bottino da 50 mila euro, giudizio immediato per tre indagati

La difesa chiede il rito abbreviato anche alla luce delle parziali ammissione fatte dopo gli arresti

Giudizio immediato, quindi si va a processo senza il filtro dell'udienza preliminare alla luce del fatto che la prova è ritenuta "evidente". I tre presunti autori della maxi rapina, con bottino dai 50 ai 60mila euro, alla Banca popolare Sant'Angelo di Raffadali, finiscono davanti al giudice.

Si tratta di Raffaele Salvatore Fragapane, 43 anni, di Santa Elisabetta, e dei palermitani Umberto D'Arpa, 53 anni e Martino Merino, 26 anni. I difensori - gli avvocati Giuseppe Barba e Ninni Giardina - subito dopo la decisione del gip Francesco Provenzano di disporre il giudizio immediato, hanno scelto la strategia processuale del rito abbreviato.

L'udienza, inizialmente in programma oggi davanti al gup Alessandra Vella, è stata rinviata al 9 dicembre per l'impedimento di un difensore e per la mancata traduzione di uno degli imputati che si trovano tutti agli arresti domiciliari.

Fragapane, libero nonostante una condanna a 10 anni e 8 mesi rimediata nell'ambito dell'operazione antimafia "Montagna", avrebbe fatto da basista al colpo, dello scorso 10 febbraio, all'istituto di credito.

I due palermitani, reo confessi della rapina di cui sarebbero gli esecutori materiali, ai danni dei dipendenti della filiale oltre che di un cliente che aveva 1.000 euro in tasca e che è stato costretto a consegnarli, hanno raccontato di essere venuti in treno ad Agrigento per vendere un orologio ma di non averlo fatto perché l'acquirente non si era presentato all'appuntamento.

A quel punto, anziché rientrare a Palermo, secondo il loro racconto, bocciato come "inverosimile" dal gip Stefano Zammuto dopo l'arresto, avrebbero chiamato Fragapane, che avevano conosciuto in passato per avere partecipato insieme ad alcune fiere, che li avrebbe prelevati in auto e avrebbero iniziato a girovagare per Raffadali fino alla decisione estemporanea di rapinare la banca. Fragapane, in sostanza, secondo la loro versione, totalmente bocciata, solo dopo avrebbe saputo del colpo e li avrebbe aiutati ad allontanarsi portandoli nel suo benzinaio di Sant'Angelo dove sono stati sorpresi e arrestati.

Il quarantenne, cugino del boss Francesco Fragapane, aveva di fatto confermato la stessa versione ma, in un secondo momento, ha chiesto di essere interrogato dal pm Chiara Bisso alla quale, "salvo qualche reticenza", secondo quanto evidenzia il gip, ha ammesso i fatti ottenendo anche il suo parere favorevole alla scarcerazione.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Rapina in banca con maxi bottino da 50 mila euro, giudizio immediato per tre indagati

AgrigentoNotizie è in caricamento