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Mercoledì, 4 Ottobre 2023
Cronaca Raffadali

Rapina in banca con bottino record, chieste tre condanne

Quattro anni e 6 mesi per il basista agrigentino - il 43enne Salvatore Fragapane - e Umberto D'arpa, 4 anni a Martino Merino

Tre condanne per i presunti autori della maxi rapina, con bottino dai 50 ai 60mila euro, alla Banca popolare Sant'Angelo di Raffadali. Sono state chieste dal pubblico ministero Chiara Bisso a conclusione della requisitoria. Quattro anni e sei mesi è la proposta di pena per Raffaele Salvatore Fragapane, 43 anni, di Santa Elisabetta, e il palermitano Umberto D'Arpa, 53 anni; 4 anni per Martino Merino, 26 anni.

Il 31 marzo, dopo l'arringa dell'avvocato Ninni Giardina (i difensori Giuseppe Barba e Umberto Seminara hanno già illustrato le loro arringhe), il giudice dell'udienza preliminare Alessandra Vella emetterà il verdetto.

Fragapane, libero nonostante una condanna a 10 anni e 8 mesi rimediata nell'ambito dell'operazione antimafia "Montagna", avrebbe fatto da basista al colpo, messo a segno il 10 febbraio dell'anno scorso, all'istituto di credito. I due palermitani, reo confessi della rapina di cui sarebbero gli esecutori materiali, ai danni dei dipendenti della filiale oltre che di un cliente che aveva 1.000 euro in tasca e che è stato costretto a consegnarli, hanno raccontato di essere venuti in treno ad Agrigento per vendere un orologio ma di non averlo fatto perché l'acquirente non si era presentato all'appuntamento.

A quel punto, anziché rientrare a Palermo, secondo il loro racconto, bocciato come "inverosimile" dal gip Stefano Zammuto dopo l'arresto, avrebbero chiamato Fragapane, che avevano conosciuto in passato per avere partecipato insieme ad alcune fiere, che li avrebbe prelevati in auto e avrebbero iniziato a girovagare per Raffadali fino alla decisione estemporanea di rapinare la banca. Fragapane, in sostanza, secondo la loro versione, totalmente bocciata, solo dopo avrebbe saputo del colpo e li avrebbe aiutati ad allontanarsi portandoli nel suo benzinaio di Sant'Angelo dove sono stati sorpresi e arrestati.

Il quarantenne, cugino del boss Francesco Fragapane, aveva di fatto confermato la stessa versione ma, in un secondo momento, ha chiesto di essere interrogato dal pm Chiara Bisso alla quale, ha sostanzialmente ammesso i fatti. Accuse, quindi, che secondo il pm sono pienamente provate anche dalle stesse dichiarazioni degli imputati.  

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