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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Raffadali

Pensionato molesto ucciso su incarico del figlio? Il giudice anticipa l'incidente probatorio

L'audizione dell'indagato Antonino Mangione che ha confessato e tirato in ballo altri presunti mandanti ed esecutori, è stata anticipata. Le indagini per l'omicidio di Pasquale Mangione sono ad un punto cruciale

Anticipato al 12 giugno l'interrogatorio del quarantenne Antonino Mangione, che sulla vicenda ha reso piena confessione e accusato gli altri presunti esecutori e mandanti dell'omicidio. La sua audizione sarà acquisita nelle forme dell'incidente probatorio.

Lo ha stabilito il gip Luisa Turco che il 19 maggio aveva rinviato l'udienza, su richiesta della difesa, per consentire la trascrizione integrale di un interrogatorio precedente dello stesso Antonino Mangione. La data del 7 luglio è stata anticipata dal giudice con un apposito decreto.

La richiesta del pm di procedere all'incidente probatorio era arrivata alcuni giorni dopo l'interrogatorio, chiesto da uno dei presunti killer, ovvero il trentacinquenne Angelo D'Antona, arrestato in Germania il 12 settembre scorso con l'accusa di essere l'esecutore materiale dell'omicidio del pensionato Pasquale Mangione che sarebbe stato commissionato dal figlio della vittima.

"Non c'entro nulla con questa storia - ha detto D’Antona -, Antonino Mangione si è inventato tutto". Il suo arresto è stato già confermato dal tribunale del riesame. Analoga decisione per l'altro presunto killer, vale a dire Roberto Lampasona, 43 anni, di Santa Elisabetta. Antonino Mangione, collaborante, a sua volta arrestato, ha raccontato di avere organizzato l'omicidio del 69enne, su incarico di uno dei figli della vittima - Francesco Mangione, indagato rimasto in libertà - che aveva deciso di farlo eliminare perchè andava in giro a disturbare donne sposate.

A commettere materialmente l'omicidio, secondo il suo racconto, sarebbero stati Lampasona e D'Antona. Antonino Mangione, adesso, dovrà riferire ogni cosa in contraddittorio fra le parti rispondendo, oltre che al gip e al pm, anche ai difensori degli altri indagati, gli avvocati Salvatore Pennica, Giuseppe Barba, Antonino Gaziano e Teresa Alba Raguccia. 

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