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Martedì, 19 Marzo 2024
Cronaca Raffadali

Pistole e fucili con matricola abrasa e canne mozzate: muratore ai domiciliari, ma l'inchiesta non è finita

I carabinieri hanno sequestrato anche circa 600 cartucce, molte delle quali hanno un calibro diverso rispetto alle armi. Recuperati anche 60 grammi di hashish già suddiviso in dosi

Nascondeva - fra la casa del centro urbano, quella di campagna e in un magazzino adibito a stalla - tre fucili, uno dei quali con le canne mozzate, otto pistole e circa 600 cartucce. Ha 43 anni, il muratore di Raffadali che è stato arrestato, in flagranza di reato, e posto - su disposizione del sostituto procuratore Sara Varazi - agli arresti domiciliari. Alcune delle armi sequestrate avevano matricola abrasa ed erano perfettamente funzionanti, altre - come il fucile con canna tagliata per renderlo più offensivo - modificate o, ancora, una pistola giocattolo sempre modificata per renderla offensiva. Ma in casa del muratore, i carabinieri della stazione di Raffadali - con a capo il maresciallo capo Armando Manzo - hanno trovato anche oltre 60 grammi di hashish suddivisi in 13 dosi. 

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"Parliamo di armi che non sono assolutamente censite, né quelle con matricola abrasa, né quelle che hanno una matricola regolare, ma sono sconosciute alle nostre banche dati - ha evidenziato, durante la conferenza stampa tenuta al comando provinciale dell'Arma, il comandante della compagnia di Agrigento: il capitano Marco La Rovere - . Armi destinate sicuramente ad un mercato che non è quello della libera vendita. Alcune non sono funzionanti, sono arrugginite e logore. Ma le pistole sono pronte per l'utilizzo, in una di queste c'erano già due colpi inseriti nel caricatore, quindi era una pistola pronta per sparare. Un'altra invece aveva un bossolo esploso, quindi non si tratta di persone che detengono le armi perché le hanno trovate o hanno intenzione di collezionarle. Queste sono armi che devono essere pronte per l'utilizzo". 

I fucili erano dentro dei sacchi di iuta e anche le pistole erano ben conservate, alcune anche oleate in modo da garantirne la perfetta efficienza. Il rinvenimento e sequestro dell'arsenale di Raffadali ha subito riportato alla mente l'altro sequestro, seguito da arresto, a Licata. "Questo significa che ci sono dei punti di riferimento in questa provincia - ha analizzato il capitano La Rovere - che sono per approvvigionare i richiedenti di armi".  

Il muratore, dal 2007, è risultato avere - per problemi familiari - un divieto assoluto di detenzione di armi. 

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"Ritrovare tutte queste armi in capo ad una persona che aveva assoluto divieto di detenzione di armi - ha spiegato il capitano Marco La Rovere - lascia presupporre che c'è da prestare molta, ma molta, attenzione e quindi sono particolarmente meritevoli i controlli che vengono fatti in termini preventivi per evitare che ci sia una recrudescenza di questo tipo di reati". 

Alcune delle armi erano conservate nel magazzino, adibito a stalla, fra vitelli e pecore. All'interno di questo magazzino - è stato ufficializzato dai carabinieri - c'era una cassapanca o delle grosse latte dove erano nascoste le armi. 

Nel dettaglio sono stati sequestrati: un fucile semiautomatico, calibro 12, con canna tagliata e matricola abrasa; una carabina ad aria compressa; un moschetto, calibro 6,5, senza matricola; una pistola semiautomatica, calibro 7,65, con caricatore con due proiettili; una pistola semiautomatica, calibro 9; un revolver calibro 44, con bossolo esploso; un revolver, calibro 32, privo di marca e matricola; una rivoltella, senza matricola; una rivoltella antecedente il 1920; una rivoltella calibro 22; una pistola a salve lanciarazzi di fabbricazione tedesca la cui vendita è vietata in Italia; circa 600 cartucce di diverso calibro e poco meno di 40 grammi di polvere da sparo.   

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