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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Racalmuto

Racalmuto, spedizione punitiva armata per un cellulare: chiesti sei rinvii a giudizio

Scattano le accuse di rapina, ricettazione e tentata violenza privata in concorso

Calci, pugni e minacce con pistola e coltello. Tutto per un telefonino anche di modesta entità. Vittima della violenta rappresaglia un trentenne afgano residente da anni a Racalmuto: sei presunti protagonisti della “spedizione” rischiano il rinvio a giudizio. Le posizioni degli imputati, comunque, sono diversificate perché non tutti sono accusati delle violenze ma solo della ricettazione del telefono.

Si tratta dei racalmutesi Alessandro Luigi Tirone, 26 anni; Angelo Salemi 20 anni e Massimiliano Alaimo, 26 anni e dei favaresi Erika Schembri, 32 anni e Alfonso Fallea, 25 anni. Il pubblico ministero Alessandra Russo ha chiesto il rinvio a giudizio e l’udienza preliminare, in programma ieri davanti al giudice Luisa Turco, è stata rinviata di sette giorni per l’impedimento di uno dei difensori.

Le accuse contestate sono la tentata violenza privata in concorso, la rapina e la ricettazione. L'episodio sarebbe accaduto il 27 luglio del 2017 a Racalmuto. Tirone, Alaimo, Salemi e Morreale avrebbero minacciato il trentenne con una pistola e un coltello dopo averlo convinto con una scusa a raggiungerli in un vicolo. Subito dopo lo avrebbero violentemente colpito con calci e pugni e brandendo in mano un coltello lo avrebbero rapinato del telefono cellulare. Lo stesso, nei giorni successivi, sarebbe stato consegnato a Schembri e Fallea ai quali il pm contesta l’accusa di ricettazione. 

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