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Cronaca Racalmuto

Racalmuto, appello del sindaco per i precari: "Serve fondo di compensazione"

Il primo cittadino chiede che i comuni in riequilibrio finanziario siano equiparati, quanto alla spesa per il personale non dipendente, ai comuni in dissesto

Il Comune di Racalmuto, in procedura di riequilibrio finanziario per effetto del Piano adottato nell'anno 2013 e approvato dalla Corte dei Conti nel settembre 2014, è stato costretto a ridurre le ore del personale precario, perchè la Regione Siciliana ha ridotto il fondo di compensazione del 9,5% ad Agosto. Lo rende noto il sindaco Emilio Messana.

"Il Piano di riequilibrio finanziario - scrive il primo cittadino in una nota - prevede che il Comune non debba spendere un euro delle proprie risorse per il rinnovo dei contratti, pertanto può utilizzare soltanto il fondo di compensazione riconosciuto dalla Regione Siciliana ai Comuni per coprire gli squilibri finanziari che la spesa per i precari comporta. Se questo fondo si riduce, il Comune di Racalmuto deve automaticamente adeguare i contratti". 

"Fino al 2013 il Comune di Racalmuto spendeva 200 mila euro, - prosegue Messana - che si aggiungevano al contributo regionale, per stipulare contratti di 24 ore settimanali con i precari. Con l'adozione del piano di riequilibrio i contratti sono stati prorogati prima a diciotto e poi a venti ore, per risanare il bilancio comunale. Il Comune, dunque, ha risparmiato 200 mila euro e di conseguenza i 'contrattisti' si sono visti ridurre l'orario di lavoro e lo stipendio. Il taglio del fondo, comunicato ad agosto, ci ha costretti a ridurre i contratti a sedici ore a partire dal 1° settembre". 

"Quest'anno - aggiunge il sindaco di Racalmuto - per i comuni in dissesto è stata prevista la copertura del 100% della spesa per i precari. E' una misura giusta, che comporta però una disparità di trattamento con i Comuni in riequilibrio finanziario, che per evitare il dissesto abbiamo dovuto tagliare le spese ed in particolare quelle sostenute per rinnovare i contratti con i precari. Si va al paradosso: nei comuni in dissesto i lavoratori precari mantengono inalterato lo stipendio, nei comuni in pre dissesto no. L'anno scorso si tentò di introdurre una norma per estendere ai comuni in riequilibrio finanziario questi benefici, senza successo". 

"Ritengo - puntualizza Messana - che sia necessario riprendere questa iniziativa legislativa, garantendo ai Comuni in predissesto, che abbiamo dovuto ridurre le ore di lavoro ai contrattisti per effetto del piano di riequilibrio, un fondo di compensazione che consenta loro di stipulare contratti con il personale precario per un monte ore pari a quello vigente prima dell'adozione del piano di risanamento. Chiederò il sostegno dei sindaci, dei sindacati, dell'assessore regionale Enti Locali Maria Luisa Lantieri e dei gruppi parlamentari all'Ars, perchè i Comuni in riequilibrio finanziario siano equiparati, quanto alla spesa per il personale precario, ai comuni in dissesto. Nel frattempo, per non aggravare la disparità di trattamento, si elimini il taglio operato nel decreto di agosto sul fondo di compensazione in favore dei comuni in pre dissesto finanziario".

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