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Sabato, 20 Aprile 2024
L'inchiesta / Racalmuto

Il duplice omicidio di Racalmuto: i vestiti e le scarpe insanguinati del fermato erano gettati alla rinfusa nella sua stanza

Salvatore Sedita, durante l'interrogatorio fatto nella notte dal sostituto procuratore Gloria Andreoli, non avrebbe detto cosa ha fatto dopo il delitto che, a suo dire, sarebbe avvenuto nella giornata di lunedì. C'è un vuoto nel suo racconto: è stato bloccato dopo che aveva comprato un panino con la milza

Erano gettati alla rinfusa nella sua camera da letto i vestiti sporchi di sangue, e le scarpe, che Salvatore Sedita, 34 anni, indossava al momento dell'omicidio di mamma, Rosa Sardo, e papà, Giuseppe Sedita. A ritrovarli la scorsa notte sono stati i carabinieri della Scientifica. Ma i vestiti sono stati lasciati nello stesso identico punto in cui erano stati gettati. Verranno acquisiti oggi dal Ris di Messina che dovrà esaminarli.

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Pare che vi fossero anche tracce di sangue in bagno perché - secondo l'ipotesi avanzata - è che il 34enne racalmutese, subito dopo il duplice omicidio, si sia lavato.

Salvatore Sedita, durante l'interrogatorio fatto durante la notte dal sostituto procuratore Gloria Andreoli, non avrebbe detto cosa ha fatto dopo il delitto che, a suo dire, sarebbe avvenuto nella giornata di lunedì. C'è un vuoto nel suo racconto. Non è chiaro fino a quando è rimasto in casa, nell'appartamento di case popolari di viale Rosario Livatino, alle spalle della stazione ferroviaria di Racalmuto, o se invece si è messo subito dopo a girovagare per le vie del paese.

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E' certo però che ieri sera, dopo essere stato visto nella villetta nei pressi della fondazione Sciascia in compagnia di alcuni immigrati, sia sceso in paese e lungo corso Garibaldi, in un venditore ambulante, ha comprato e mangiato un panino con la milza. Poco dopo è stato intercettato dai carabinieri che, già lo conoscevano come assuntore di stupefacenti, lo hanno fermato e condotto in caserma.

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Salvatore Sedita è stato portato, ed è in stato di fermo di indiziato di delitto, al reparto di Psichiatria dell'ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento dove i medici stanno anche accertando se era o meno sotto effetto di sostanze stupefacenti. Pare che facesse uso di cocaina e forse di crack. Durante l'interrogatorio della scorsa notte, il trentaquattrenne ha detto anche di aver visto "un uomo che è entrato in casa con una maschera e un macete" e che è stato lui ad uccidere i genitori.

I cadaveri di Giuseppe Sedita, 66 anni, e Rosa Sardo, 62 anni, sono stati trasferiti alla camera mortuaria dell'ospedale Barone Lombardo di Canicattì.

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