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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Racalmuto

Piazza Crispi cambia radicalmente "volto", è protesta: "Tradita la democrazia"

I soldi Anas, arrivati come una "manna dal cielo" in un Comune in pre-dissesto finanziario, avrebbero potuto essere utilizzati per rifare le strade principali

Piazza Crispi, quella degli ultimi 40 anni, quella che era entrata ormai nella memoria storica dei racalmutesi, non esiste più. In un paio di giorni, è stata sradicata la vasca e la fontana - di nessun valore storico/artistico - che fino a qualche anno fa zampillava acqua, per la gioia dei piccini e per gli occhi meno distratti degli adulti. Fontana che poi è stata dimenticata e abbandonata. Il sindaco di Racalmuto Emilio Messana, senza plateali annunci, né mera e preventiva comunicazione ai concittadini, e senza nemmeno porsi il dubbio di cosa avrebbero potuto pensare i racalmutesi – perché piazzetta Crispi è dei racalmutesi – ha cercato di spiegare, facendo ricorso, nell’era della comunicazione social, ad un post su Facebook, cosa stava accadendo e quale avveniristica opera dovrà essere realizzata, soltanto quando è stato letteralmente "schiacciato" dalla polemica.  

Perché i racalmutesi – la stragrande maggioranza non è addetta ai lavori, né tanto meno conosce i concorsi di idee, i progetti e le intenzioni dell’amministrazione – erano all’oscuro di tutto. Alle "preoccupazioni" e "proteste" dei suoi concittadini, Messana ha chiarito – su Facebook – i presupposti, la natura e il senso dell’opera pubblica in corso di realizzazione. Ha parlato del concorso di idee che era stato promosso dall’amministrazione comunale, ha illustrato la prospettiva di “respiro” da dare al corso principale del paese e non ha risparmiato i termini di recupero e riqualificazione.

fontana piazza crispi1-2

“Quasi tutte le saracinesche del corso principale sono abbassate, i prospetti degli edifici degradati, lungo i marciapiedi pochi anziani a passeggiare”. I racalmutesi però non gliel’hanno perdonata. Primo perché appunto, la maggior parte era all’oscuro di quello che sarebbe accaduto alla propria “piazzetta” e secondo perché i cittadini speravano che, almeno con i fondi Anas (quelli arrivati a Racalmuto, come in altri Comuni, per i lavori di raddoppio della statale 640), sarebbero state rifatte, o almeno sistemate, le strade principali che sono, fra dissesti e voragini, degne di un percorso da gimkana. E, infine, perché non sarà una nuova piazza Crispi a far rinascere il centro storico.   

Mentre gli attacchi, le polemiche e qualche approvazione per il nuovo avveniristico progetto che dovrà incastrarsi nel centro storico infuriavano sui social, la vasca e la fontana di piazza Crispi risultavano, già ieri pomeriggio, essere solo un ricordo. E mentre qualcuno parlava ancora dell’opportunità di un referendum per far decidere il popolo di Racalmuto, Sergio Scimè – rappresentante del comitato per il centro storico – chiedeva un incontro urgente con il sindaco e l’assessore all’Urbanistica per proporre idee migliorative al progetto. Perché il progetto della nuova "Piazzetta", volendo, si può forse ancora migliorare. Il non aver, democraticamente, coinvolto i racalmutesi - avvisandoli con largo anticipo ed evitando di fatto la baraonda polemica - resta. E il sapore, che si sono ritrovati in bocca centinaia e centinaia di cittadini, è quello del tradimento. Tradimento della democrazia, visto che etimologicamente "democrazia" significa proprio "governo del popolo". "Tradimento" non soltanto in merito alla mancata conoscenza dei lavori di "riqualificazione" di piazza Crispi, ma "tradimento" perché per i racalmutesi c'erano - e non hanno torto - altre priorità. Quei soldi Anas, arrivati come una "manna dal cielo" in un Comune in pre-dissesto finanziario, avrebbero potuto essere utilizzati per rifare - o se l'amministrazione preferisce: "riqualificare" - le strade principali, e forse non soltanto, di Racalmuto. Anche perché non sono previste, non a breve giro, imminenti visite di presidenti della Repubblica e del Senato, né tanto meno di ministri.  

Comitato per il centro storico

“Chiediamo di fermare i lavori e convocare un'assemblea per rivedere il progetto. A prima vista, dopo l'errore di togliere la fontana, quel progetto sembra un'area attrezzata tipo quelle che si trovano nei boschi per pic nic e grigliate da primo maggio - ha scritto Scimè - . Togliere quelle linea nera da capolinea bus. Togliere quel palo al centro che rappresenterebbe la gogna della santa inquisizione, un brutto messaggio per le nuove generazioni. Quel palo rappresenta il patibolo per una cittadinanza desiderosa di riscatto sociale, democratico ed economico. Poi definire la tipologia di illuminazione, si parla di led e cose futuriste. Meglio i pali con le lanterne in ferro. Poi inserire una piccola fontana, questa volta artistica ed originale (per non toglierla tra 40 anni), mettere una fontanella per dissetarsi come nelle più belle città turistiche. Rivalutare il centro storico significa migliorarlo e non assolutamente danneggiarlo come sembra che stia avvenendo. Caro Sindaco, ferma tutto e ascolta il popolo racalmutese".

L'intervento dei Cinque Stelle

"Sono giorni caldi per l'amministrazione Messana. Sono i giorni in cui pressoché l'intera cittadinanza si è ribellata a quello che in questi giorni sta avvenendo. La fontana di piazza Crispi da anni senza acqua, né pesci, abbandonata al degrado con una delle palme annientata dal punteruolo rosso, del cui abbattimento si parlava da anni, è andata incontro al suo destino nel nome della "riqualificazione del territorio". Dunque, un "ambizioso" progetto che ricordiamo è stato generato da approfonditi studi e da ponderate decisioni del consiglio comunale è riuscito a scatenare l'ira di cittadini indignati, rappresentanti politici in cerca di visibilità in diretta Fb, blogger indignati, cittadini furibondi per la distruzione non di una fontana, si badi bene, ma dei ricordi collettivi e personali di numerosissimi cittadini che a quella fontana erano legati. Ed in questa "bailamme" poco importa se nessuno ha mai chiesto il ripristino dei giochi d'acqua della fontana, nessuno ne ha chiesto la manutenzione del verde e della piscina, insomma nessuno ne ha chiesto l'uso come "fontana". C'era e tanto bastava. Ora, fermo restando che ognuno di noi ha una propria opinione su cosa e come si doveva fare, come di consueto ci si ferma solo al dato apparente cioè "La funtana la distrudieru". Poco importa, ovviamente, che il progetto pare abbia un costo di più di 200 mila euro, che fino al 26 aprile, mancasse il cartello che invece ovviamente sarebbe stato fonte di problemi per qualunque lavoro svolto privatamente che indica progettista, progetto e principalmente i costi. Paura di ulteriore indignazione? Nessuno si chiede ovviamente che fine ha fatto la residua palma ancora in vita che aspettava di essere trasferita chissà dove. Nessuno si chiede dove verrà e se davvero mai riverrà montato cosa di quella disgraziata fontana. Ma ancora più grave nessuno sembra preoccuparsi di questi altri 200 mila euro che sono stati spesi per un'opera di assoluta irrilevanza architettonica e artistica, anche se qualcuno sostiene che in realtà questo era un progetto addirittura della giunta Petrotto e solo adesso dopo vent'anni è stato finanziato. Quante altre opere di questo tipo vedranno la luce in questo scorcio finale di amministrazione Messana? E per finire, tanto per dire... ma quanti operai di Racalmuto stanno lavorando e lavoreranno a questi cantieri di riqualificazione storico/urbanistica?". 

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