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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Racalmuto

Acqua a singhiozzo dal Tre Sorgenti, Maniglia e Pagliaro: "Pronti a denunciare"

Il sindaco e il presidente del consiglio comunale hanno scritto una formale nota di protesta indirizzata ai commissari prefettizi che si occupano della gestione del servizio idrico e chiedono l'intervento del prefetto Maria Rita Cocciufa  

Prima il sindaco di Naro: Maria Grazia Brandara. Adesso anche quello di Racalmuto, Vincenzo Maniglia, e il presidente del consiglio comunale: Sergio Pagliaro. L'erogazione idrica a singhiozzo - che va avanti da settimane ormai a Racalmuto, Grotte, Naro e Castrofilippo - continua a far montare le proteste dei cittadini e, inevitabilmente, dei suoi rappresentanti. Così Maniglia e Pagliaro hanno scritto una formale nota di protesta, indirizzata ai commissari prefettizi che si occupano della gestione del servizio idrico. Lettera che è stata mandata anche al prefetto Maria Rita Cocciufa.  

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"E' una situazione indecente che penalizza i cittadini di Racalmuto - hanno scritto il sindaco Maniglia e il presidente del Consiglio Sergio Pagliaro - .  Non è pensabile che a Racalmuto la fornitura di acqua manca da così tanto tempo da mettere a serio rischio salute e igiene pubblica. Il che avviene in un momento di pandemia da Covid-19. Ci sono famiglie, che hanno a casa bambini ed anziani, che non riescono neanche a lavarsi. La popolazione è giustamente esasperata e protesta energicamente".

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"La situazione è intollerabile e non intendiamo più subirla, consapevoli anche di rischi per l'ordine pubblico - ha spiegato il presidente del consiglio comunale Sergio Pagliaro - . La continua emergenza idrica costringe i cittadini a rivolgersi ai privati per la fornitura idrica con notevoli costi. Al prefetto abbiamo chiesto l'immediata riattivazione della fornitura di acqua con l'indifferibile ripristino delle perdite, la riduzione del costo in bolletta per mancata fornitura come sancito in numerose sentenze di tribunali ed anche della Cassazione". 

"Il perdurare di tale grave condizione ci costringerà - concludono Maniglia e Pagliaro - ad adire le vie giudiziarie, palesando il reato di interruzione di pubblico servizio, al fine di tutelare gli interessi della comunità racalmutese".

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