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Giovedì, 25 Aprile 2024
Il caso / Sciacca

Quarantacinquenne muore in ospedale: tre medici indagati per omicidio colposo

I sanitari sono stati iscritti nel registro degli indagati anche per consentire loro di partecipare, con consulenti di parte, all'irripetibile esame autoptico

Quarantacinquenne muore in ospedale, al “Giovanni Paolo II”, e la Procura della Repubblica apre un’inchiesta. Tre i medici, in servizio al nosocomio di Sciacca, che sono stati iscritti nel registro degli indagati. Le ipotesi di reato avanzate sono: omicidio colposo e responsabilità colposa di morte. A tutti e tre i sanitari, una volta iscritti appunto nel registro degli indagati, è stata data la possibilità – a loro stessa garanzia – di nominare dei consulenti di parte per partecipare all’irripetibile esame autoptico che è stato effettuato ieri.

L’autopsia dovrà chiarire le cause del decesso di Vincenzo Basile, 45 anni compiuti lo scorso gennaio. E poi dovrà, naturalmente ed inevitabilmente, stabilire se vi sono o meno delle responsabilità da parte dei sanitari indagati. A dare l’avvio al procedimento penale è stata la querela-denuncia formalizzata da un familiare del quarantacinquenne che ha perso la vita. L’uomo, un sessantunenne, si è recato alla tenenza dei carabinieri di Ribera ed ha appunto riferito della tragedia consumatasi. Non è filtrato nulla, negli ultimi giorni, né sul decesso del quarantacinquenne, né della denuncia formalizzata. Ieri però è stato il giorno dell’esame autoptico, disposto dal sostituto procuratore di Sciacca che è titolare del fascicolo d’inchiesta immediatamente aperto subito dopo la denuncia. Scontato il fatto che i carabinieri – che si stanno appunto occupando di sviluppare accertamenti e attività investigativa, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Sciacca – abbiano, subito dopo aver raccolto la denuncia, sequestrato le cartelle cliniche del quarantacinquenne. Poi è stata, appunto, disposta l’autopsia e i tre sanitari – di 56, 61 e 55 anni – in servizio all’ospedale “Giovanni Paolo II” di Sciacca sono stati indagati, anche per consentire loro di partecipare all’irripetibile esame autoptico. Il medico legale, nominato dalla Procura, nelle prossime settimane depositerà sul tavolo del magistrato, che si sta occupando dell’inchiesta, la sua perizia. Verranno quindi chiarite le cause del decesso – che fino ad ieri risultavano essere coperte dal più fitto, anzi categorico, riserbo – e le eventuali responsabilità dei sanitari indagati per omicidio colposo e responsabilità colposa di morte.

La salma del quarantacinquenne, subito dopo l’autopsia, verrà restituita al dolore e allo strazio dei familiari e di quanti lo hanno conosciuto ed amato. Nelle prossime ore verranno fissati orario e luogo dei funerali.

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