rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Punta bianca, ultimi due mesi da "riserva": poi tornerà un poligono

Come già anticipato da Agrigentonotizie, è stato pubblicato il calendario delle esercitazioni, che partiranno il 14 ottobre per concludersi - in questo primo semestre - il 30 dicembre

Tra poco meno di due mesi finirà l'estate siciliana (che arriva alle porte dell'autunno) e con essa terminerà anche la futura riserva naturale di Punta Bianca.

Non nel senso che, ovviamente, il percorso avviato per il riconoscimento della tutela di uno dei tratti di costa più belli della nostra provincia si interromperà definitivamente (per fortuna il percorso sembra ormai tracciato) ma andrà piuttosto in "pausa" per alcuni mesi, mettendo a disposizione esclusiva dell'Esercito e delle Forze armate l'area e impedendo a chiunque l'accesso.

Già, perché come Agrigentonotizie aveva già avuto modo di evidenziare nei mesi scorsi, nonostante rassicurazioni, annunci e promesse, sono stati regolarmente pubblicati gli avvisi di sgombero di Drasi e Punta Bianca per il periodo che va dal 17 ottobre al 30 dicembre senza che nessuno - né delle istituzioni, né del mondo della politica - avesse nulla da ridire. Anzi, era stata bollata come "fake news" la possibilità che i cannoni tornassero ad echeggiare in quella porzione di costa.

E invece, ovviamente, non è così. E a saperlo, in realtà, sono gli stessi enti preposti. Si apprende infatti leggendo i verbali del lavoro fatto in Commissione Ambiente, che sul tavolo c'era effettivamente una proposta, avanzata da Legambiente, per allargare la zona B della riserva, rilevata la presenza di "elementi naturali che caratterizzano le aree contigue inserite in riserva: piccoli laghetti collinari e lembi di Habitat estremamente importanti per la biodiversità", inserendo all'interno della zona B1 il poligono fino al 2023, quando lo stesso dovrà cessare ogni attività perché terminerà l'intesa concessa dalla Regione (salvo proroghe, si intende).

Una proposta che è stata di fatto "rimbalzata" perché rischiava di allungare i tempi. A dirlo, esplicitamente, è l'assessore Totò Cordaro (che Agrigentonotizie aveva contattato proprio sul tema delle esercitazioni e aveva appunto ammesso di non essere a conoscenza della ripresa delle attività "belliche"): "Appena il Consiglio regionale per la protezione del patrimonio naturale si sarà nuovamente insediato valuterà tecnicamente le osservazioni di Legambiente. Ciò non toglie che andrà fatta anche una valutazione politica sulle modifiche proposte da Legambiente poiché l'allargamento proposto della riserva potrebbe causare ulteriori ritardi nella sua istituzione". Del resto era proprio su questo punto che il Governo Crocetta si era "arenato", non riuscendo a trovare un sito alternativo per le esercitazioni militari.

La proposta di Legambiente, tra l'altro, ha trovato la contrarietà anche delle altre associazioni ambientaliste (due delle quali già candidatesi per la gestione della futura riserva e dell'ex caserma della Guardia di finanza) e dei sindaci, per i quali la strada da seguire al momento è quella di avviare l'iter della riserva e porsi il problema delle esercitazioni dopo aver messo, è il caso di dirlo, una "tacca sul fucile".

Ciò a cui nessuno, al momento, sa dare risposta, è se sono state superate - e come - le criticità denunciate solo a marzo scorso: fu l'europarlamentare M5S Ignazio Corrao a dire che le esercitazioni si sarebbero fermate per la rilevata presenza di metalli pesanti da parte del Noe dei Carabinieri. "La presenza di un forte inquinamento protratto nel tempo, per circa 60-70 anni, seppure entro i limiti previsti per le aree industriali, ha evidenziato la necessità di una sospensione immediata delle esercitazioni da parte del Comando Militare Sicilia", disse Corrao.

E adesso?

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Punta bianca, ultimi due mesi da "riserva": poi tornerà un poligono

AgrigentoNotizie è in caricamento