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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Sindaci agrigentini contro Girgenti acque si "incatenano" a Palermo

I primi cittadini dei 27 Comuni dell'Agrigentino che nel 2008 hanno consegnato le condotte alla Girgenti acque S.p.A., definiscono "fallito" il sistema di gestione privata. Chiedono un intervento urgente della Regione

Si incateneranno dinnanzi il Palazzo d'Orleans di Palermo, sede della Regione Sicilia, per dire "basta alla gestione privata del servizio idrico". Sono i sindaci dei 27 Comuni dell'Agrigentino che nel 2008 hanno consegnato le condotte alla Girgenti acque S.p.A., ma che adesso definiscono "fallito" il sistema di gestione privata.

Si tratta dei primi cittadini di Calamonaci, Caltabellotta, Campobello di Licata, Canicattì, Casteltermini, Castrofilippo, Cattolica Eraclea, Comitini, Favara, Grotte, Licata, Lucca Sicula, Montallegro, Montevago, Naro, Porto Empedocle, Racalmuto, Ravanusa, Realmonte, Ribera, Sambuca di Sicilia, San Giovanni Gemini, Sciacca, Siculiana e Villafranca Sicula. Assenza certa soltanto del commissario straordinario di Agrigento, Luciana Giammanco, perché in ferie, e di un rappresentante di Raffadali, dove dopo la morte del sindaco Giacomo Di Benedetto si attende ancora un commissario. 

"Ad Agrigento si pagano tre tariffe differenti. Questo non è più possibile – spiega il sindaco di Casteltermini, Nuccio Sapia, da noi raggiunto telefonicamente mentre in auto sta raggiungendo Palermo - . Sono venuti meno i criteri di economicità che ispiravano l'Ato idrico e questo il presidente della Regione, Rosario Crocetta, deve capirlo. I 16 Comuni che non hanno consegnato le reti idriche hanno tariffe loro, mentre i restanti (gestiti da Girgenti acque) pagano a forfait. La Regione deve prendere atto che ha creato questo 'mostro' e deve trovare una soluzione. I cittadini non ce la fanno più a pagare un servizio che oggi costa per il 25 percento in più rispetto al passato. Noi non molliamo la presa e vogliamo tenere alta l'attenzione. Una soluzione dovrà venire fuori. Non possiamo continuare con queste iniquità. Porteremo la problematica a conoscenza dell’opinione pubblica e consegneremo un documento unitario al presidente Crocetta". 

"Il Governo regionale ci deve dare delle risposte chiare ed immediate su temi importanti – commenta invece il sindaco di Sciacca, Fabrizio Di Paola - . La delegazione di amministratori agrigentini ha evidenziato la disparità, inaccettabile e insostenibile, che c’è tra Comuni che hanno rispettato la legge consegnando le proprie reti al gestore e Comuni che invece non lo hanno fatto. Abbiamo pure evidenziato le differenze di tariffazione che esistono anche tra i 27 Comuni agrigentini che hanno consegnato le reti. Ci sono cinque Comuni che pagano a forfait, mentre tutti gli altri pagano a tariffa piena".

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