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Giovedì, 18 Aprile 2024
Operazione Saponara

Giro di prostituzione nel centro storico: altri 7 rinvii a giudizio

Sono accusati di favoreggiamento e sfruttamento: le donne coinvolte avrebbero provveduto al reclutamento e al procacciamento della clientela. La difesa aveva sostenuto che i reati fossero prescritti

Il 19 giugno davanti ai giudici della prima sezione penale del tribunale di Agrigento: a distanza di quasi nove anni dall’operazione “Saponara”, eseguita dalla squadra mobile il 20 giugno del 2014, la vicenda approda in aula. Il giudice per l'udienza preliminare del tribunale di Agrigento ha disposto il rinvio a giudizio dei sette imputati.

Sono le sorelle peruviane Marival Magaly Manrique Mendoza, 49 anni, e Jacqueline Yanina Manrique Mendoza, 36 anni, la loro madre Cirila Maria Manrique Huacache, 80 anni, nonchè Maria del Pilar Manrique, 56 anni, Eugenio D’Agostino, 53 anni, di Agrigento, Maria Valdirene Vieira De Oliveira, brasiliana di 50 anni, e Giuseppe Salamone, 31 anni, di Agrigento. Sono accusati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.

Secondo la Procura avrebbero gestito due case di appuntamento nelle vie Saponara e Neve, in pieno centro storico. Le donne avrebbero reclutato le altre prostitute - di nazionalità straniera o italiana - e procacciavano clientela. D’Agostino, invece, è accusato di avere dato supporto logistico alla presunta organizzazione andando a prelevare le prostitute in aeroporto e fornendo alle peruviane le schede telefoniche utilizzate per prendere gli appuntamenti con i clienti. D’Agostino, inoltre, avrebbe riscosso la percentuale degli incassi dalle singole prostitute da riconsegnare a Manrique Mendoza.

La brasiliana, inoltre, secondo l'accusa, avrebbe favorito la prostituzione di alcune donne straniere indirizzandole nelle due case di appuntamento di via Neve e via Saponara. Anche Salamone è accusato di avere reclutato diverse prostitute contattandole e garantendo che avrebbero avuto sicuri guadagni oltre a fornire loro supporto logistico negli spostamenti.

I difensori (gli avvocati Gianfranco Pilato, Daniele Re, Alessandro Marchica, Salvatore Re, Monica Malogioglio e Fabio Inglima Modica) avevano sostenuto che i reati fossero prescritti ma il giudice ha ritenuto che il termine non fosse ancora maturato e ha disposto un approfondimento dei fatti nel dibattimento che si celebrerà davanti al collegio di giudici presieduto da Alfonso Malato. 

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