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Venerdì, 19 Aprile 2024
L'inchiesta

Operazione "Sex indoor", fra gli 8 arrestati anche un agrigentino: "reclutava donne e transessuali da avviare alla prostituzione"

La Procura: "Scoperto un collaudato sistema di rotazione, giungevano a Caltagirone e venivano collocate per una/due settimane nei quattro immobili di proprietà dei due fratelli, promotori dell’associazione, per poi essere destinate all’attività di meretricio"

C'è anche un agrigentino, D. C. S., che aveva "il compito di reclutare prostitute ed introdurle nel florido mercato Calatino", fra i destinatari delle otto misure cautelari - di cui 2 in carcere e gli altri ai domiciliari - emesse dal gip del tribunale di Caltagirone su richiesta della Procura della Repubblica. 

Secondo "un collaudato sistema di rotazione, donne e transessuali giungevano a Caltagirone dove venivano collocate per una/due settimane nei quattro immobili di proprietà dei due fratelli, promotori dell’associazione, per poi essere destinate all’attività di meretricio gestita in altri territori, anche al di fuori della Regione" - rendono noto dalla Procura di Caltagirone - . 

Operazione "Sex Indoor”: la polizia chiude quattro case di prostituzione

L'operazione "Sex indoor" è stata effettuata dal commissariato di Caltagirone, coadiuvato dalla Squadra Mobile di Catania e di Agrigento. I reati contestati agli indagati sono: associazione a delinquere, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. L’attività di indagine ha evidenziato – mediante operazioni di intercettazioni telefoniche ed ambientali – la presenza nel territorio Calatino di una vera e propria organizzazione, stabile, ben rodata, e con specifica ripartizione dei ruoli, in grado di reclutare donne (per lo più straniere) e transessuali da destinare al mercato della prostituzione, garantirne la collocazione in immobili di Caltagirone di proprietà dei due capi e promotori dell’organizzazione nonché l’assistenza logistica, il trasporto e la pubblicità dell’attività di meretricio mediante l’inserimento di annunci su siti di incontri: una sorta di servizio completo, a pagamento, idoneo ad assicurare ingenti profitti.

Il materiale probatorio raccolto in sede di indagini preliminari, iniziate nel febbraio 2021, costituito prevalentemente da intercettazioni, si compendia - spiegano sempre dalla Procura di Caltagirone - in accertamenti bancari, pedinamenti, appostamenti, immagini/video estrapolati dai sistemi di sorveglianza posti in corrispondenza dei civici dove le vittime reclutate erano indotte a prostituirsi. Ed è proprio grazie a questa attività investigativa che è stato possibile visionare il via vai di clienti da dette abitazioni e gli spostamenti delle donne reclutate. Nei confronti di alcuni degli arrestati sono emersi ulteriori indizi di reato concernenti la cessione di sostanze stupefacenti alle stesse meretrici, nonché l’abituale commissione di attività di natura illecita quali l’artigianale fabbricazione di armi, riciclaggio di denaro e truffe ai danni di compagnie telefoniche e assicurative.

Ruolo di spicco nell’associazione è ricoperto - scrivono dalla Procura di Caltagirone - da L. G. C. (indagato, tra l’altro, per estorsione ai danni di un esercente di attività commerciale del luogo), coadiuvato nell’attività criminosa dalla compagna B. A. e dal fratello L. G. A., anche quest’ultimo all’apice dell’organizzazione e anello di collegamento con la criminalità Catanese rappresentata da S. C. G., già condannato in passato per gravi reati quali associazione a delinquere di stampo mafioso. Con il ruolo di partecipe all’associazione, emerge anche - conclude la Procura - la figura di M. G., che su indicazione di L. G. C., eseguiva quotidianamente servizi di trasferimento da un luogo all’altro delle singole prostitute, assicurando il soddisfacimento di ogni altra necessità, previo pagamento di cospicue somme di denaro.

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