Antiracket ad Agrigento, associazione di imprenditori a sostegno di chi denuncia
Presentato il programma di lavoro in difesa degli imprenditori vittime del racket e per la sensibilizzazione al consumo critico antiracket in città ed in provincia. Catanzaro (Confindustria): "C'è maturità nella comunità degli operatori economici"
E' stato presentato stamani il programma di lavoro in difesa degli imprenditori vittime del racket e per la sensibilizzazione al consumo critico antiracket in città ed in provincia. L'iniziativa è stata promossa ed organizzata dal movimento antiracket aderente alla "Federazione antiracket italiana", attivo da alcuni mesi ad Agrigento, in collaborazione con "Confindustria" e "Libera" e con il sostegno delle forze dell'ordine.
Nell'ambito del programma, è stata presentata anche l'iniziativa "100 strade per un Natale antiracket", che vedrà i volontari delle associazioni andare per i negozi, con l'obiettivo di sensibilizzare ai temi della denuncia collettiva e del consumo critico "Addiopizzo". Oltre quattrocento, secondo i dati di Confindustria, gli imprenditori che hanno già dato la loro adesione.
"Da oggi continua un percorso – spiega Giuseppe Catanzaro, presidente di Confindustria Agrigento - per aiutare gli operatori economici vittime di reato. Chi subisce un torto da estortori o da mafiosi, oggi sa che ha una comunità di imprenditori agrigentini, che tra di loro si sono aggregati, e hanno costituito un'associazione, grazie all'aiuto di 'Libera', 'Addiopizzo' e 'Libero futuro'. Il 16 dicembre la città di Agrigento, insieme ad altre città del Mezzogiorno d'Italia, sarà visitata da un'attività di volantinaggio con la quale si dice che produrre nella normalità anche ad Agrigento è possibile. La nostra – continua Catanzaro - è una società che vive di attività consolidate. Come è nelle migliori tradizioni, chi innova spesso è avversato e aggredito. In questo caso la storia ci aiuta ad analizzarlo e comprendere. C'è maturità nella comunità degli operatori economici. E di recente anche in coloro i quali, per ragioni di età, prima guardavano con più disinteresse".