rotate-mobile
Il caso

Oltre 150 alloggi da costruire a Palmentelle, il Tar: "Definitivo lo stop al progetto"

Si tratta dell'ultimo atto votato dal Consiglio comunale prima delle dimissioni di massa dovute alla vicenda "Gettonopoli"

Maxi piano costruttivo "Palmentelle", lo stop da parte del Comune alla realizzazione di ben 154 alloggi alle porte di Fontanelle fu legittimo.

A tre anni dall'avvio delle "ostilità" in tribunale, è il Tar a mettere (al momento) un primo punto fermo sulla vicenda che scaldò il dibattito cittadino anche nei giorni dello scandalo "Gettonopoli" che portò il Consiglio comunale a dimissioni di massa.

La vicenda affonda però le sue radici negli ultimi dieci anni: il piano di lottizzazione (in parte già realizzato) finì al centro di un lungo braccio di ferro tra l'ente e le cooperative che avrebbedo dovuto realizzarlo, fino alla bocciatura, appunto, in Consiglio comunale di un passaggio essenziale per consentire la realizzazione del progetto nel 2015.

Il programma costruttivo viene archiviato nel 2017 dall'allora dirigente comunale Giuseppe Principato, che prendeva atto non solo del deliberato d'aula, ma anche del “no” sulla riapertura dei termini da parte del commissario ad acta della Regione del maggio dello stesso anno.

Il Comune era quindi convinto di aver chiuso i conti con quella vicenda, dato che gli uffici avevano "formalizzato di fatto il rigetto e la inattuabilità del programma costruttivo nella versione riproposta nel 2014 e ribadita nell'aprile del 2015, ma, ancora in maniera più pregnante, ha statuito l'assoluta inattuabilità del programma costruttivo originario” che era stato in realtà approvato nel 2008 sempre da aula
“Sollano".

La procedura ha poi fatto registrare un ulteriore passaggio nel 2019, quando l'ente ha ribadito "il rifiuto di procedere alla stipula di una nuova convenzione finalizzata alla realizzazione di un piano costruttivo di 154 alloggi" appunto nell'area di Palmentelle. Una scelta verso la quale le imprese coinvolte hanno proposto ricorso al Tar, insieme ad una richiesta risarcitoria di alcuni milioni di euro.

Il Tribunale amministrativo regionale, tuttavia, ha respinto le richieste dei privati, evidenziando come la normativa del settore preveda che un programma costruttivo (che prevede tra l'altro espropri) "perde efficacia se non realizzato entro il biennio dalla sua approvazione".

Lo stesso piano era stato portato appunto in aula in Consiglio comunale nel 2015, ottenendo però una bocciatura in un clima tra l'altro irreale: i consiglieri, con i manifestanti tra il pubblico che ne chiedevano le dimissioni per i presunti casi di gettoni "facili", portarono avanti il punto fino alla bocciatura a tarda notte. A quel voto, tuttavia, seguì appunto un'archiviazione nel Comune nel 2017, "con provvedimento mai gravato", precisa il Tar. non vale come strumento per riattivare le procedure, tra l'altro - secondo i giudici - la richiesta di modifica della convenzione avanzata dalle cooperative, ma era semmai necessaria, "una nuova riapprovazione dell’intero programma costruttivo già rigettato e comunque divenuto inefficace". Il ricorso è quindi rigettato perché infondato.

La vicenda, quindi, può dirsi chiusa almeno per il primo grado della giustizia amministrativa. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Oltre 150 alloggi da costruire a Palmentelle, il Tar: "Definitivo lo stop al progetto"

AgrigentoNotizie è in caricamento