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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Cammarata

Procuratore capo di Roma, la Cassazione conferma le sentenze favorevoli a Viola: annullata la nomina di Prestipino Giarritta

La Cassazione ha rilevato come il giudice amministrativo "non abbia superato i limiti posti al proprio giudizio, ma operato nell’esercizio della propria attività”

Ultimo atto della complessa vicenda giudiziaria che riguarda le sentenze del Consiglio di Stato favorevoli al giudice Marcello Viola, originaro di Cammarata. Definitivamente annullata la nomina di Prestipino Giarritta quale procuratore presso il Tribunale di Roma.

Il Consiglio di Stato, con i verdetti dello scorso maggio, ha rigettato gli appelli proposti dal Consiglio superiore della magistratura e da Prestipino Giarritta e confermato la sentenza del Tar Lazio che aveva annullato la nomina di quest’ultimo quale Procuratore della Repubblica al tribunale di Roma 

Prestpipino Giarritta – difeso dal professore Massimo Luciani e dagli avvocati Chirulli e D’Andrea - aveva proposto un ricorso aavverso a tali in Cassazione.

Ma Viola, con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia – ha subito notificato un contro-ricorso rilevando l’inammissibilità e l’infondatezza delle istanze proposte dalla controparte.

La Cassazione ha rigettato il ricorso di Prestipino Giarritta rilevando come il giudice amministrativo “non abbia superato i limiti posti al proprio giudizio, ma operato nell’esercizio della propria attività di giudizio”.

I giudici della Suprema Corte hanno inoltre chiarito come, correttamente, il Consiglio di Stato avesse rilevato il difetto di motivazione che affliggeva la revoca dell’originaria proposta formulata a favore di Viola, sottolineando che la giustificazione di tale revoca “non si può ritenere implicita nell’intervenuta sostituzione di alcuni componenti né, altresì, nel mutamento in sé della preferenza”.

Ed ancora la Cassazione ha rilevato “la palese irrazionalità della motivazione adottata, fondamento della scelta di Prestipino, nonché la legittimità della valutazione del Consiglio di Stato, il quale ha appunto sottolineato che non sono state esternate e che non risultano comunque comprensibili le ragioni per le quali si possa attribuire alle funzioni concretamente svolte da quel Procuratore Aggiunto (Prestipino, ndr) una valenza superiore a quelle espletate da Viola, dapprima come procuratore della Repubblica e poi come procuratore preposto all’ufficio di Procura generale, in considerazione dell’oggettiva maggiore ampiezze, rilevanza e responsabilità di queste rispetto alle prime”.

In conclusione la Cassazione ha rilevato come, correttamente, il Consiglio di Stato abbia attribuito particolare rilievo all’esperienza maturata da Viola in quanto quest’ultimo svolge “una generale attività di vigilanza sul puntuale esercizio da parte dei procuratori della Repubblica dei poteri di direzione, controllo e organizzazione degli uffici ai quali sono preposti ed è titolare del potere di avocazione delle indagini preliminari.

Con il verdetto in questo grado di giudizio, adesso la nomina di Prestipino Giarritta a Procuratore della Repubblica di Roma è ormai definitivamente annullata.

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